La prima serata, tenutasi venerdì 11 gennaio, ha visto la presentazione di una pagina poco conosciuta della storia italiana attraverso il libro di Claudio Vercelli sulle leggi razziali in Italia. Venerdì 18 sarà la volta del documentario “Storia di 1 Tram”,
dalla Redazione
Caselle – È partito venerdì 11 gennaio, un ciclo di incontri dedicati al tema della Shoa, perché, come spiegato all’assessora Erica Santoro “la cultura deve riappropriarsi del suo terreno”. “Il nostro intento -ha continuato Santoro- è di provocare un pensiero nelle coscienze di tutti. Non significa essere necessariamente d’accordo, ma serate come questa deve provocare nelle persone un ragionamento per andare al di là dei paletti che vengono imposti”.
La prima serata ha riguardato le leggi razziali nel nostro paese, raccontate
da Claudio Vercelli, storico e docente presso l’Università Cattolica di Milano, attraverso la presentazione del libro “1938: Francamente Razzisti. Le Leggi Razziali in Italia”.
Un libro che, come sottolineato dallo storico Davide Aimonetto -moderatore dell’evento- “in poche pagine permette di avere un quadro d’insieme su un aspetto poco conosciuto. Credo che il professor Vercelli sia riuscito, con un taglio divulgativo, a introdurci nel mondo dei nostri nonni e bisnonni che vivevano nel pieno del fascismo roboante, in cui si scopre di avere un nemico interno che va eliminato, che va estirpato dalle scuole, dalle pubbliche amministrazioni, dall’esercito, attraverso un metodo pseudoscientifico”.
Durante la serata, Vercelli ha saputo tratteggiare in modo approfondito l’evoluzione delle leggi razziali in Italia, “sottoscritte dalla monarchia e sostanzialmente accettate dalla Chiesa Cattolica”, lasciando anche un monito per il presente. “I razzismi del passato e del presente si scagliano contro le persone fisiche, ma soprattutto contro i cliché che costruiscono. Bisogna costruire un’immagine molto enfatizzata delle persone contro cui ci si scaglia. Il razzista di ieri e di oggi non si presenta mai come uno che vuole fare la cattiva parte, ma che protegge la collettività da una minaccia incombente e chiede consenso. Infatti vengono presentate come Leggi per la difesa per la razza, a favore di qualcosa, non contro qualcosa. Allora come oggi la gente non vuole la guerra, ma si arriva a pensare che la guerra sia di legittima difesa, di liberazione da un rischio incombente, contro delle forze occulte, contro i poteri forti secondo un’espressione di oggi. Se è vero che la storia non si ripete, è non meno vero che certi elementi, certi meccanismi tendono a ripresentarsi”.
Il prossimo appuntamento è ora previsto per venerdì 18 gennaio presso la Sala Consiliare, per la visione del documentario “Storia di 1 Tram”, di Elis Karakaci e Alessandro Genitori.