L’opera di Giuseppe Grassi, venuto a mancare all’inizio dell’anno, è stata presentata dal nipote, Andrea Musacchio. Una forte testimonianza dell’epoca.

dalla Redazione
La testimonianza fortemente personale di “una persona mite. Una persona silenziosa, ma non scontrosa. Forse un po’ atipica”. Questo era Giuseppe “Caseli” Grassi, autore del libro “Storia del Partigiano C”, descritto attraverso gli occhi, l’affetto e le emozioni del nipote Andrea Musacchio. Un libro pensato già negli anni ’50 e scritto negli anni ’70 e fortemente voluto per dare una testimonianza personale alle nuove generazioni, ai ragazzi di oggi, di quello che è stato il periodo della Seconda Guerra Mondiale. “Il nostro scopo -ha spiegato Musacchio- è proprio quello di portare questo libro nelle scuole, per non far dimenticare il partigiano C”.
Giuseppe, venuto a mancare all’inizio del 2020, aveva solo 18 anni quando ha deciso di disertare la prima volta nel momento in cui è stato licenziato per onorare il servizio di leva. Una scelta che lo ha portato dalla sua città natale Caselle -da cui deriva il suo nome di battaglia, Caseli– alle montagne in Val di Viù, presso il Colle San Giovanni, combattendo a Valsusa, Val Sangone e addirittura in Francia. A parlare della sua storia anche il consulente storico professor Marco Sguayzer, che ha anche sottolineato come Grassi, nel suo libro, affronti un tema che ben pochi hanno trattato: il disagio di uccidere il prossimo. Un aspetto che lo ha sicuramente segnato nel profondo, come si evince dalle parole del nipote. “Soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita aveva gli incubi. I suoi ricordi lo tempestavano di notte, lo inseguivano benché la guerra fosse finita da anni. Ricordava le urla dei compagni uccisi”.
La serata è anche stata l’occasione per parlare del clima sempre più intollerante e di quello che sembra un pericoloso ritorno del fascismo. Ma soprattutto dell’importanza di scegliere da che parte stare. Nella parte conclusiva Musacchio ha ringraziato il Sindaco di Caselle Luca Baracco e la presidentessa dell’ANPI di Caselle-Mappano, Giusy Chieregatti, per aver organizzato l’incontro. Ma anche le Sezioni ANPI di Borgaro, Caselle e Leinì e il Comitato Resistenza Colle del Lys, che hanno contribuito alla pubblicazione del volume.