Caselle: buona partecipazione per il 2° appuntamento di “Iperconnessi”


Quando è giusto dare lo smartphone ai propri figli, ma anche i rischi nei quali i giovani incorrono una volta che lo hanno ottenuto. Questi alcuni degli argomenti trattati nell’occasione.

di Giada Rapa

Dopo la numerosa partecipazione della serata organizzata a maggio, anche il secondo appuntamento di “Iperconnessi – Rischi e opportunità di smartphone e social media per giovani e genitori” promosso dal gruppo Lions Club Caselle Torinese Airport ha ottenuto un ottimo riscontro in termini di affluenza e di dibattito. La serata, inoltre, ha anche ottenuto il patrocinio non solo della città di Caselle, ma anche di Città Metropolitana.

Nonostante la mancanza del Torinese Curioso Andrea Abbattista – assente per motivi di salute – che non ha potuto parlare delle opportunità del web attraverso il suo lavoro di content creator, sono stati davvero tanti gli argomenti affrontati dagli altri oratori intervenuti. In primis Luca Alberigo, socio Lions e formatore volontario di “Social Warming”, progetto del Movimento Etico Digitale, che ha illustrato i rischi e i benefici delle nuove tecnologie nel quali possono incappare sia gli adulti sia le giovani generazioni. È poi stato il momento della dottoressa Alice di Nunzio, che ha illustrato come il momento più appropriato per lasciare che i figli possiedano uno smartphone personale sia a partire dai 14 anni: un suggerimento legato non soltanto alla possibilità dei ragazzi di incappare in contenuti inappropriati e/o di essere vittime di cyberbullismo, ma anche di non sviluppare empatica, avere difficoltà di attenzione e competenze linguistiche sotto la media. “Non dobbiamo demonizzare la tecnologia, ma come genitori occorre interrogarsi su questi aspetti. Usare un cellulare, infatti, non significa comprenderne la complessità” ha commentato la Di Nunzio, sottolineando che “la risposta non è tenere fuori la tecnologia, ma offrire una scelta rispetto allo smartphone personale”.

In ultimo si è tenuto l’intervento della dottoressa Noemi Salvo, che ha parlato di adolescenza e internet quali “mondi connessi”. “L’adolescenza è una fase delicatissima nella quale i ragazzi e le ragazze hanno bisogno di sperimentare ed esplorare. lontani dalla famiglia. Internet è lo strumento attraverso cui l’adolescente sperimenta restando a casa” ha spiegato Salvo, ricordando anche che la dipendenza da internet colpisce solo lo 0,8% e che il cyberbullismo è spesso un comportamento imparato da persone più adulte. Tanti i vantaggi, come la possibilità di socializzare e ampliare la propria rete sociale per scambiare informazioni con i propri pari, sviluppare nuovi interessi e nuove opportunità lavorative, creare momenti di svago. Ma non bisogna dimenticare le insidie: ai genitori spetta il ruolo di instaurare un “dialogo di ascolto con attenzione curiosa, al fine di offrire uno scambio comunicativo aperto e positivo”.

È seguito poi un vivace dibattito con il pubblico presente – tra domande e condivisioni di esperienze – durante il quale è stata anche evidenziata l’importanza della noia e i rischi di una sovra-stimolazione continua.


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