Anche se appena aperto, le problematiche strutturali dell’edificio non permettono al momento di accogliere chi si trova in difficoltà. Importante, quindi, un sostegno economico per poter continuare a svolgere il proprio operato.
di Giada Rapa
Inaugurata nel mese di settembre, La Porta del Sole è nata con lo scopo di essere un luogo di accoglienza per coloro che si trovano in condizioni di grave difficoltà – padri separati in primis – ma anche per chi necessita di una struttura momentanea in cui soggiornare, magari per motivi lavorativi. “Un luogo dove tutti possano sentirsi a casa” aveva spiegato Luigi Ronzulli, che con la sua Misericordia S.p.A – Società per Amore, si occupa della gestione della struttura e che per primo ha sollevato il tema delle condizioni di vita, spesso precarie, dei padri separati. Con la volontà di dare un aiuto concreto laddove lo Stato, spesso, non interviene.
Un utile progetto che, purtroppo, rischia di spegnersi a causa di diverse problematiche strutturali – ultima in ordine di tempo dovuta alla caldaia non funzionante – che non consentono di aprire le porte dell’edificio per accogliere chi ha necessità. “La proprietaria, che è stata sollecitata più volte, non è intervenuta e noi non possiamo scalarlo dall’affitto perché altrimenti diventiamo morosi” ha spiegato Ronzulli, rammaricato del fatto che, in questo momento, i progetti dell’associazione sono a rischio. “Ora siamo noi che abbiamo bisogno di essere aiutati, perché tutte le risorse che abbiamo investito in questo progetto sono andate perdute e non riusciremo a recuperarle”. Una situazione piuttosto critica, insomma, che ha portato Ronzulli anche a dover negare supporto a due anziane sorelle di 75 anni. Queste ultime, dopo essere state sfrattate dall’appartamento di Torino, hanno chiesto ospitalità a La Porta del Sole a causa di un problema di deambulazione, essendo la costruzione dotata di servoscala.
“Abbiamo necessità di un posto presso la quale continuare il nostro impegno di accoglienza, dove sia possibile anche impiegare sul piano lavorativo i soggetti che aiutiamo. E poi ci servono risorse economiche: il danno subito è importante e non riusciamo più a sostenerlo. Per questo chiediamo, se possibile, di darci una mano in tal senso” ha espresso Ronzulli, ribadendo che, nelle attuali condizioni, l’immobile non avrebbe potuto essere affittato.