Ingegnere elettrico e volontario dell’ente da 23 anni, ha messo a punto l’idea di uno zaino da soccorso sanitario tecnologico ed innovativo, adatto alle esigenze degli operatori in ogni sorta di intervento.

di Mauro Giordano
Marco Aimo Boot. Un casellese doc, un ingegnere elettrico, un milite volontario della Croce Verde Torino, Sezione di Borgaro-Caselle. I diversamente giovani casellesi, avranno già collegato il suo cognome alla conosciuta famiglia degli Aimo Boot. Casellesi da sempre. Il nonno, Secondo, fu Sindaco stimato da tutta la cittadinanza.
Il nipote, Marco, da 23 anni divide il suo impegno fra la sua famiglia, il lavoro da manager Iveco, e la grande passione altruistica di lasciare spazio anche a ciò che scalda il cuore: il poter essere vicino a chi soffre ed a chi ha necessità di urgenti cure sanitarie. Proprio ciò a cui si sono votati i militi di arancio vestiti. I militi della Croce Verde Torino. Una delle peculiari di questo ente è puntare ad innalzare sempre più il livello professionale delle prestazioni di soccorso nell’ambito dell’emergenza extra ospedaliera.
Proprio questa ricerca ha appassionato talmente il milite Aimo Boot da coniugare i suoi studi di ingegneria e la pluriennale esperienza lavorativa nel campo dell’innovazione tecnologica, a quelli in ambito del soccorso tecnico e sanitario. Da ciò l’idea ed il successivo brevetto, di uno zaino da soccorso sanitario, adatto alle esigenze dei soccorritori in ogni sorta di intervento.
Abbiamo incontrato Marco a Borgaro, nella sede di Cascina Nuova per farci spiegare meglio la funzione di questo zaino da soccorso il cui brevetto e lo sviluppo sono in capo alla Ferrino & C. S.p.A. “Si tratta di zaino Hi-Tech, denominato A-Live, – spiega – che migliora la qualità e l’efficacia delle operazioni in diversi scenari operativi: supporta i soccorritori nella verifica semi automatica ed in tempo reale del contenuto degli zaini, permettendo loro di risparmiare tempo e incrementare la sicurezza. Il sistema elettronico a bordo dello zaino (BCM) è in grado di comunicare con lo smartphone/tablet del soccorritore, e per mezzo di esso, fornisce dati utili alla verifica dello stato dello zaino, e di effettuare altre operazioni tra cui soccorso alpino o speleologico”.
Questo tipo di zaino potrebbe presto entrare in uso fase sperimentale alla Croce Verde Torino “Al momento però – precisa l’ingegnere – non sono in grado di dire se e quando questo avverrà, ma non nascondo che sarebbe gratificante per me poter vedere l’impiego dello zaino nelle reali missioni di soccorso dell’ente in cui opero da oltre 20 anni. In generale, la soluzione sta riscuotendo un interesse piuttosto alto dal mondo del soccorso professionale e non escludo che a breve si possa avviare una sperimentazione anche a bordo dell’elisoccorso. Tuttavia, come accade in tutte le nuove tecnologie, richiederà un minimo di formazione per gli operatori e un breve addestramento operativo sul campo per trarre il massimo beneficio dalle funzioni disponibili”.
Possiamo proprio affermare che lo scopo di un inventore, nell’ambito del soccorso, è essenzialmente quello di contribuire a salvare vite umane. Se migliora le apparecchiature o fornisce nuovi conforti e convenienze, aggiunge sicurezza e affidabilità alla nostra esistenza. Per questo diciamo un grande grazie a Marco, è questo il miglior modo di predire il futuro: inventarlo.