L’evento, ce si è svolto nell’ultimo weekend, ha chiuso l’edizione 2019 con ottimi risultati di partecipazione, confermando l’interesse di un pubblico affezionato alle tradizionali tematiche contadine e agricole e al contempo sottolineando come irrinunciabili le occasioni di riflessione sui temi ambientali e sociali.
Anche l’edizione 2019 della Fiera di San Martino va in archivio, con tanta soddisfazione da parte degli organizzatori. Gli appuntamenti fieristici organizzati dall’Amministrazione di Ciriè sono stati affiancati anche quest’anno dalle proposte culturali derivanti dalla collaborazione con l’associazione ToMeForWe onlus sul progetto “Comunità di Pratica. Sentieri e Saperi senza barriere” e ospitati nel ‘polo culturale’ di Ciriè: la Biblioteca, la sede della Fondazione Troglia, Villa Remmert e le sale di Palazzo D’Oria aperte straordinariamente per l’occasione.
Un’edizione di grande successo, quindi, con migliaia di visitatori, anche da fuori porta, che hanno affollato le vie della città, e in particolare l’area prettamente agricola e enogastronomica, da Piazza Vittime dell’IPCA a Viale Corso Martiri, senza trascurare il centro commerciale naturale e il grande mercato di Piazza Castello e Corso Nazioni Unite.
L’amministrazione di Ciriè ha visto così confermato l’apprezzamento per una Fiera con forti connotazioni tradizionali, arricchita da momenti di conoscenza realizzati grazie alle sinergie consolidate negli anni con Coldiretti, con ATA e con il progetto Comunità di pratica Sentieri e Saperi senza barriere, promosso dall’Associazione TOMEFORWE onlus, una collaborazione questa che offre tematiche di approfondimento sull’attenzione e la cura per il territorio e per l’ambiente, in una cornice di momenti di svago e di degustazione. Interessante e istruttiva anche la collezione dell’associazione Consorzio della Quarantina per apprendere varie nozioni, dalla conservazione delle patate (al buio e a freddo) alla tossicità dovuta alla concentrazione di solanina, un alcaloide, che conferisce quel caratteristico colore verde da cui rifuggono gli animali, ma che gli umani non riconoscono come pericoloso. Quattrocento le varietà di patate da tutto il mondo, riprodotte grazie alla banca del seme.
La Fiera della tradizione, il grande mercato di domenica 10 novembre, è stata animata da 200 operatori ambulanti, distribuiti tra Piazza Castello, Corso Nazioni Unite e Via Trivero. Decine gli espositori di auto, articoli per hobbistica e giardinaggio che, insieme ai vivaisti, hanno riempito Piazza D’Oria, Corso e Viale Martiri della Libertà. Oltre 20 gli stand di street food in via Roma, punto di congiunzione tra l’area più propriamente vocata all’agricoltura e il centro commerciale naturale, ai quali si è aggiunto lo stand enogastronomico dell’associazione Dveisin Festareul con la proposta di piatti tipici della tradizione contadina piemontese. Molte anche le aziende presenti in Piazza Vittime dell’IPCA, con l’esposizione di macchine agricole professionali, il bestiame e tanti “animali della fattoria”, che hanno catturato l’attenzione di moltissimi bambini.
Numerosi i produttori agricoli, coinvolti da Coldiretti (che cura l’organizzazione di tutta la componente agricola, in collaborazione con il Comune e in particolare con l’Assessorato all’Agricoltura) collocati in via Rosmini (strada di congiunzione tra le aree Piazza Vittime e Piazza D’Oria) con un’ampia proposta di formaggi, salumi, frutta e verdura, miele, dolci, e tante altre tipicità dell’enogastronomia del territorio, rigorosamente all’insegna del criterio “dal produttore al consumatore”.