Terzo mandato: per i sindaci del territorio è un “sì”, ma con riserva


Tra gli aspetti positivi menzionati dai primi cittadini di Cirié, San Maurizio, Mappano, San Francesco al Campo e Borgaro, la possibilità di portare a termine progetti di lungo periodo, ma occorre tenere sempre presente la necessità dell’alternanza.

di Giada Rapa

Numero di febbraio di sullascia.net LEGGI IL GIORNALE / SCARICA IL GIORNALE

Alla fine di gennaio 2024 il Governo ha approvato con decreto la possibilità, per i sindaci dei comuni al di sotto dei 15.000 abitanti, di candidarsi per un terzo mandato amministrativo consecutivo. Fondamentalmente favorevoli i sindaci del nostro territorio, anche se non mancano alcune perplessità.

“Condivido le richieste fatte dalle associazioni dei comuni dopo il decreto che ha stabilito il terzo mandato per i sindaci tra i 5.000 e i 15.000 abitanti e nessun limite di mandato per i sindaci sotto i 5.000 abitanti. Ci siamo infatti chiesti perché in soli 730 comuni su 8.000, quelli sopra i 15.000, ci deve ancora essere il limite dei due mandati. Sono inoltre perplessa sulla eliminazione del limite ai mandati sotto i 5000 abitanti. Quest’ultimo provvedimento infatti, secondo me potrebbe limitare il ricambio e l’alternanza che sono stimolo dell’azione amministrativa, con il rischio oltretutto di non invogliare i giovani a candidarsi per un rinnovo della classe politica del proprio comune, causando così un allontanamento ancora maggiore dalla politica delle nuove generazioni” ha commentato la sindaca di Ciriè, Loredana Devietti, comune, lo ricordiamo, con oltre 15.000 abitanti e quindi al momento non interessato dal recente provvedimento governativo.

Sottolinea la necessità del rinnovamento anche Michelangelo Picat Re, sindaco di San Maurizio Canavese. “Effettivamente, dati gli attuali tempi burocratici, un terzo mandato può essere utile per una programmazione più organica. Ma ritengo non si debba andare oltre: sia perché quello del sindaco, se si vuole fare con un certo criterio, è un ruolo che richiede molto impegno, sia perché è giusto che nell’amministrazione ci sia alternanza, per portare rinnovamento e nuove idee”. Opinione, soprattutto nella prima parte, condivisa dal collega di Mappano. “Penso che sia un modo democratico per lasciare una possibilità di scelta in più alle comunità. È una estensione che permette, con l’accordo degli elettori, di portare a termine strategie di medio periodo” ha commentato Francesco Grassi.

Concorde sull’opportunità di concludere opere che necessitano di maggior tempo, anche il sindaco di San Francesco al Campo, Diego Coriasco, cittadina che l’8 e il 9 giugno andrà al voto anche per le comunali. “Attualmente – ha dichiarato a questo proposito – per motivi di lavoro non so se riuscirò a candidarmi nuovamente: sono in fase di valutazione”. Anche Borgaro tra circa tre mesi voterà per rinnovare sindaco e consiglio comunale e, anzi, Claudio Gambino, attuale primo cittadino, vista la sua ufficiale ricandidatura, sarà il primo amministratore di zona a poter beneficiare del terzo mandato in caso di vittoria. “Naturalmente sono favorevole a questa nuova possibilità perché potrebbe consentirmi di ultimare tutta una serie di interventi avviati dalla mia maggioranza in questi ultimi cinque anni”.

Nonostante la nostra richiesta, Giuseppe Marsaglia, sindaco di Caselle, non ha risposto alle nostre domande.


Commenti

commenti