La proposta avanzata da Settimo, Borgaro e Leinì contiene dei vizi di forma e per questo non è stata presa in considerazione dall’ufficio di Presidenza. Il Sindaco Grassi chiede un cambio di strategia e minaccia di agire a tutti i livelli e in tutte le sedi per difendere i diritti dei suoi cittadini.
di G. D’A.

Maggio 2017: la protesta dei mappanesi a Leinì
Mappano – La proposta di legge regionale di iniziativa dei comuni di Settimo, Borgaro e Leinì per l’abrogazione della legge regionale 1/2013 istitutiva di Mappano Comune non è ricevibile. A deliberare questo parere è stato l’ufficio di Presidenza della Regione Piemonte in risposta all’iniziativa delle tre amministrazioni che in base all’ex articolo 75 della legge regionale 1/2005 hanno esercitato un’azione legislativa popolare presentando qualche mese fa, quando era ancora in piedi il ricorso al TAR di Borgaro e Leinì, un progetto accompagnato da una relazione e dalle relative deliberazioni. Un tentativo in più per gli enti cedenti di fermare la creazione del nuovo municipio e scongiurare la loro perdita di territorio e abitanti. Da rimarcare, però, che la “sconfitta” non è totale. L’organo regionale, infatti, non è entrato nel merito politico dell’atto, fermandosi all’aspetto formale e contestando i vizi e le mancanze procedurali contenute nel documento. Ciò vuol dire che un domani i tre comuni potrebbero integrare la richiesta e ripresentare la proposta.
Al momento, il Sindaco di Mappano, Francesco Grassi, canta vittoria e rilancia. “Non eravamo preoccupati – scrive un una nota – per l’esito che la Regione Piemonte avrebbe dato alla proposta di legge che i comuni cedenti di Borgaro Settimo e Leinì hanno presentato ma amareggiati per il fatto che la stessa sia stata presentata dopo tanti anni di contenziosi a nostro danno. È stato un atto ostile nei nostri confronti e ci dispiace molto che sia dovuto intervenire nuovamente un arbitro esterno. (…) Ora auspichiamo che non sia nuovamente necessario ricorrere ad un arbitro esterno per ottenere il trasferimento del personale da parte dei comuni di Caselle, Borgaro e Leinì e per avere l’immediata contabilizzazione e il trasferimento delle risorse al Comune di Mappano acquisite temporaneamente dagli enti cedenti a partire dall’istituzione del Comune di Mappano del 2013. (…) Speriamo per il bene di tutti in un repentino cambio di strategia da parte loro che li riporti al tavolo delle trattative. In caso contrario questa amministrazione agirà a tutti i livelli e in tutte le sedi per difendere i diritti dei cittadini di Mappano”.