I problemi di Mappano secondo il PD e oltre


Durante la serata di giovedì 1 febbraio, tante le critiche piovute addosso alla Giunta guidata da Francesco Grassi. Non solo dal mando della politica, ma anche del lavoro e della società civile.

di Giada Rapa

Mappano – Giovedì 1 febbraio, presso l’Hotel Stellina, si è svolta una serata targata Partito Democratico per fare il punto della situazione sul neo Comune con gli esponenti delle opposizioni consiliari: Valter Campioni e Federica Marchese (Lista Uniti per Mappano), Luigi Gennaro (Lista Mappano), e Roberto Tonini (Facciamo Mappano). Moderatrice della serata la giornalista Agnese Nilima.

“Abbiamo organizzato questa serata – ha esordito il segretario PD mappanese Angelo Previati – perché riteniamo che ci sia modo e modo per far funzionare le cose. La Giunta del Sindaco Francesco Grassi sta agendo come meglio ritiene, ma auspichiamo una maggiore collaborazione tra maggioranza e opposizione al fine di fare il bene dei nostri cittadini. Se questi rapporti non funzioneranno, difficilmente si risolveranno i problemi della cittadina. In questo momento occorre unità”. Nulla di particolarmente nuovo è emerso dall’incontro, durante la quale i consiglieri di minoranza sono stati interrogati su vecchi temi, come l’ordinanza “coprifuoco” – poco attuabile e considerata un mero tentativo di dare una parvenza di intervento, senza però riuscire ad agire nel concreto – o lo scioglimento del CIM, che ha portato alla firma di una convenzione tra Caselle e Mappano, ma che il Comune cedente aveva già proposto il 21 dicembre, ma anche sulla scelta della Giunta di optare per un assessore esterno e di istituire la figura del Presidente del Consiglio Comunale, non obbligatoria per i comuni al di sotto del 15 mila abitanti. Toccato anche il tema sicurezza e la convenzione di start-up sul comando di polizia locale stipulata con il Comune di Volpiano, considerata “un errore”.

Diversi gli interventi del pubblico, primo fra tutti quello di Roberto Cotterchio, Vicepresidente dell’API, associazione delle piccole e medie imprese, che ha lamentato la scarsa presenza dell’amministrazione. “Il fatto che un’associazione con 800 imprese e 7 mila dipendenti che dovrebbero essere considerati come una risorsa del territorio, non sia ancora stata ricevuta dal Sindaco, è un atto di difficile comprensione. Forse dipende dal fatto che non votiamo a Mappano, ma paghiamo solo le tasse”. Intervenuti anche l’ex Sindaco di Borgaro, Giuseppe Vallone, che ha ricordato la storia che ha portato alla costituzione del neo Comune di Mappano. Si è poi parlato del problema della toponomastica. Il neo Comune dovrebbe infatti rinominare 6 vie ma, come spiegato da Valter Campioni, deve prima acquisirne la proprietà. Senza contare che, anche dal punto di vista dei documenti, i mappanesi non sarebbero in regola. Ha preso la parola anche l’assessora al Decentramento di Borgaro Marcella Maurin, cittadina mappanese, affermando che da mesi prova a chiedere un incontro con Grassi per “tendere una mano e collaborare”, ma sempre negato, e Stefano Oggiano, segretario del Circolo PD di Caselle, che ha domandato quali sarebbero state le conseguenze della mancata invarianza di spesa sui comuni cedenti e al quale è stato risposto “Si va in commissariamento”.


Commenti

commenti