Lunedì 31 gennaio la nuova municipalità ha raggiunto le 9 candeline. Anni difficili, caratterizzati da numerosi attriti tra l’ex frazione e gli enti cedenti. Ma adesso, come annunciato dal Sindaco Grassi, si è vicini alla soluzione definitiva delle questioni ancora aperte.
di Giada Rapa
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Era il 31 gennaio 2013 quando il Consiglio Regionale del Piemonte, con la Legge Regionale 1, approvava l’istituzione del Comune di Mappano. Un traguardo che ha fatto gioire la maggior parte dei cittadini, ma che sul momento ha avuto vita breve: solo pochi mesi dopo -per l’esattezza ad aprile- il neo ente veniva congelato a causa dei ricorsi da parte dei comuni da cui si voleva staccare, soprattutto di Borgaro, Leinì e Settimo, con il sostegno comunque anche di Caselle, . Da quel momento i mappanesi hanno dovuto aspettare altri 4 anni prima di recarsi alle urne per votare il loro primo Consiglio Comunale e il Sindaco, che ha portato all’elezione di Francesco Grassi, della Lista Mappano in Comune. Da quel momento i rapporti tra la nuova municipalità e le città cedenti non sono mai stati dei migliori, caratterizzati da ricorsi e cause legali.
A 9 anni di distanza, Grassi annuncia che la soluzione definitiva dei contenziosi è vicina. “Negli ultimi mesi, grazie ai tavoli di confronto promossi dalla Prefettura e dalla Città Metropolitana di Torino, con la partecipazione della Regione Piemonte e di tutti i comuni coinvolti, si sono poste le basi per una risoluzione politica e tecnica di tutte le questioni che ancora non avevano trovato soluzione” ha spiegato il Sindaco mappanese. Tavoli di confronto che hanno già portato buoni risultati, con la conclusione di accordi bilaterali tra Mappano, Borgaro e Settimo, dove vengono anche definiti i rapporti residui tra gli enti, “impegnando le parti a risolvere in sintonia le iniziative giudiziarie pendenti”. In questo caso si parla infatti delle controversie -in via di risoluzione- in merito alle contestazioni del 2017 di Borgaro e Leinì nei confronti della Legge Regionale 1, seguite da quelle di Mappano, nel 2018, rispetto allo scioglimento del CIM da parte di Borgaro e Caselle, con la mancata messa a disposizione delle risorse nella fase di avvio dell’ente. Per quest’ultima, l’udienza del TAR è stata convocata per il prossimo mese di marzo.
Ancora in fase di perfezionamento, invece, gli accordi con Caselle e Leinì, che dovrebbero trovare una soluzione a breve. “Confermo che si sta lavorando per trovare una conclusione e soprattutto i nostri tecnici stanno affinando la parte ragionieristica, con numeri in linea con quanto ipotizzato da tempo” ha affermato il Sindaco di Caselle, Luca Baracco. “A breve trasmetteremo i risultati al Comune di Mappano affinché possa guardarli e, auspicabilmente, convocare un incontro che possa portare alla condivisione del metodo e dei contenuti”.