Mappano: alla riscoperta delle radici di comunità


Nel corso dei due appuntamenti, lo storico Davide Aimonetto ha ripercorso la storia della Parrocchia locale -di cui ricorrono gli 80 anni- e quella delle origini dei lavandai.

di Giada Rapa

Questa edizione del Maggio Mappanese -che come sempre prosegue ben oltre il mese che dà il nome alla manifestazione e si prolunga oltre la metà di giugno- si è sicuramente distinta per una molteplicità di eventi legati al sentimento di comunità che da sempre caratterizza la cittadinanza.

Un senso di appartenenza che ha radici profonde, sviluppatosi ben prima dell’inizio della battaglia per rendere l’ex frazione un Comune indipendente. Un senso di comunità che è stato ben spiegato e approfondito nel corso di due serate, entrambe con relatore lo storico Davide Aimonetto: una relativa alla storia della Parrocchia locale -di cui quest’anno ricorrono gli 80 anni– e una sulle origini dei Lavandè. Entrambe le serate sono state supportate da materiale fotografico e video: in parte preso da internet per contestualizzare soprattutto la storia dei Lavandè, in parte scattato proprio dai mappanesi stessi, a rafforzare ulteriormente quel forte senso di comunità che li contraddistingue.

Nel corso della seconda serata, Aimonetto è stato accompagnato nel racconto da Luigi Gennaro: dietro di loro la prima bandiera dei Lavandè, del 1921, che l’omonima associazione attualmente guidata da Gisella Ferrando mira a restaurare, anche con il contributo dell’amministrazione comunale.


Commenti

commenti