Mappano: sala gremita per la presentazione del libro “Le principesse non dicono parolacce”


L’autrice Emma Russo, insieme alla giornalista Federica Furbatto, ha parlato del suo ultimo romanzo, lanciando un messaggio importante: “nonostante le cose brutte che ci stendono, la vita torna sempre a darci un’altra possibilità”.

di Giada Rapa

In una bella atmosfera dal sapore familiare, mercoledì 13 luglio la scrittrice mappanese Emma Russo è stata accolta in Sala Lea Garofalo da un vasto pubblico. La stessa autrice, all’inizio della serata, si è dichiarata stupita del riscontro.

Motivo di tanta partecipazione è stata la presentazione del suo nuovo romanzo -il secondo- “Le principesse non dicono le parolacce”. Con lei l’amica giornalista Federica Furbatto, che con una serie di domande dettagliate è riuscita a far fornire a Russo informazioni sulla storia e sui personaggi, senza però svelare troppo sulla trama e invogliando sicuramente alla lettura dell’opera.

Interessante e sicuramente un po’ atipica la protagonista Serena che, a dispetto del suo nome nell’anima non è serena affatto, con un leggero disturbo ossessivo compulsivo, un lavoro in un Coffee Book e soprattutto un’incrollabile certezza nella vita: l’amore è una fregatura. Molto meglio lasciarsi andare a incontri occasionali, piuttosto che cercare una presunta anima gemella. Insomma, tenere lontane le persone dall’amore è una vera e propria missione per Serena che, sotto lo pseudonimo di Penelope, divulga le sue idee attraverso il suo blog “Amore? No grazie! Preferisco un paio di Scarpe” -titolo dal quale è nata anche l’idea del tacco in copertina, Una certezza destinata però a crollare nel momento in cui il docente di Lettere Cristian -rigorosamente senza acca- entrerà nella sua vita. “Mi piaceva l’idea -ha spiegato l’autrice- di raccontare un personaggio in contrasto con se stessa e con il mondo. Serena è una donna che indossa un’armatura poiché fortemente segnata dal passato. Del resto chi di noi può dirsi davvero in equilibrio?”.

A far da corollario alla storia anche altri due personaggi particolarmente rilevanti: la mamma di Serena, donna single di origine cubana che le ha insegnato la Santeria e che sa attendere le confessioni della figlia, e Francesca, la migliore amica nonché socia della protagonista -per certi versi il suo esatto opposto- che continua a credere nell’amore nonostante un divorzio alle spalle.

Un libro divertente, a tratti ironico, che narra di un percorso di recupero della propria vita. “Nonostante le cose brutte che ci stendono, la vita torna sempre a darci un’altra possibilità. Occorre però accoglierla come ha fatto Serena, che a un certo punto non dimentica il passato, ma decide di metterlo in uno sgabuzzino” ha concluso Russo.


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