TORINO – Spaccio, prostituzione e delinquenza comune sono all’ordine del giorno in quell’area di San Salvario che ha bisogno di interventi strutturali e di ordine pubblico.
di G. D’Amelio
Promuovere manifestazioni, iniziative culturali e feste di via nell’area dei portici di via Nizza “per restituire la zona ai cittadini”. Questa la richiesta contenuta in una mozione presentata nell’’ultimo consiglio circoscrizionale dal gruppo del MoVimento 5 Stelle e approvato all’unanimità dall’assemblea. In sostanza, i 5 consiglieri pentastellati della 8 (Pasquali, Aime, Fichera, Francone e Marras) impegnano il Presidente e i coordinatori competenti dell’ente di prossimità “a promuovere di concerto con la Giunta comunale – si legge nel documento – manifestazioni che utilizzino i portici” e “a confrontarsi con le associazioni e i commercianti di zona per promuovere una festa di via che coinvolga questa zona di San Salvario”. Questo perché i portici “sono un’area sotto il controllo degli spacciatori e malviventi” che impediscono ai cittadini di “usufruirne liberamente senza rischiare di essere vittime di atti delinquenziali”.
Dal dibattito scaturito in aula, è stato più volte ribadito da alcuni membri della maggioranza (Demasi e Parmentola), in consiglio anche nello scorso mandato, che quello dei portici è un problema annoso che si trascina da anni e che non ha bisogno di eventi spot, ma principalmente di interventi strutturali e di ordine pubblico per riqualificare e bonificare quel pezzo di territorio. E’ stato anche ricordato che circa 4 anni fa, l’allora Giunta Fassino aveva stanziato 300 mila euro per un restyling della zona con l’obiettivo di risanare le abitazioni e i cortili degradati, attrarre nuove attività commerciali, progettare eventi periodici per richiamare la frequentazione della gente. Quei lavori, però, non sono mai partiti e dei soldi si sono perse le tracce.
Dalla maggioranza, comunque, è scaturito che i tentativi di coinvolgere lo spazio in grossi eventi cittadini, come Portici di Carta o il Salone del Libro Off, non sono mai mancati, ma che non sono serviti per convincere gli organizzatori di queste rassegne a includere la zona, ritenuta pericolosa. Con la promessa, comunque di continuare ad insistere, sperando che prima o poi a livello comunale qualcosa si muova.