Dopo i roghi dei giorni scorsi in via Germagnano, la Sindaca ha convocato una riunione per fine agosto in modo da affrontare la questione delle aree nomadi a Torino.
di Giovanni D’Amelio
Andare oltre i campi nomadi era l’obiettivo dell’ex primo cittadino Piero Fassino. Le sue dichiarazioni e soprattutto le azioni messe in campo, prevalentemente verso la fine del mandato amministrativo, sembravano orientate a questo fine. La chiusura dell’insediamento di Lungo Stura Lazio è stata infatti un’operazione “umanitaria”, che ha creato qualche tensione sociale, tra rimpatri assistiti e assegnazione di case popolari, ma che alla fine ha sanato un’emergenza che era una vergogna a cielo aperto. Fassino in quei frangenti affermò che “il superamento dei campi Rom è un dovere di civiltà” e che presto sarebbe toccato alle altre aree sosta presenti nel capoluogo. Non spiegò bene come arrivarci e ciò gli valse tante critiche sia dalle opposizioni politiche e sia dai cittadini.
Ora, la patata bollente dei campi è passata nelle mani della Sindaca del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino, la quale si è trovata a gestire da subito la situazione problematica di via Germagnano, senza ombra di dubbio la più problematica di tutta Torino, uno spazio per lo più irregolare dove “convivono” oltre 600 persone di etnie e religioni diverse. Il caso degli incendi della scorsa settimana, con i relativi fumi pericolosi per la salute e la sicurezza stradale, hanno riportato alla cronaca una criticità che non può più attendere. I residenti che vivono proprio a ridosso del campo sono in continua apprensione e la situazione sta diventando sempre più esplosiva.
Per questo la prima cittadina ha convocato una riunione per il prossimo 30 agosto. “In quell’occasione – spiega Appendino in una nota – valuteremo quali azioni intraprendere. I roghi degli ultimi giorni e i fumi tossici che hanno interessato la zona di via Germagnano sono una parte di un problema più ampio. Come ho più volte affermato in campagna elettorale i campi nomadi devono essere superati. E’ necessaria – conclude la Sindaca – una più vasta azione per riportare nel perimetro della legalità alcune realtà che, se lasciate senza controllo, costituiscono un pericolo per la sicurezza e la salute dei torinesi”.
Sono in molti ora ad attendere le prossime mosse dell’amministrazione comunale che dovrebbero emergere dall’incontro di fine mese. Tra loro anche tanti cittadini che abitano nel quartiere Madonna di Campagna, pure loro alle prese con i roghi che sovente vengono accesi nel campo di strada Aeroporto, e tanti borgaresi che da decenni sono alle prese con un difficile rapporto di vicinanza con gli ospiti stanziati quasi sulle sponde dello Stura.