CASELLE – I grillini hanno presentato un’interrogazione in Consiglio Comunale per ribadire la mancanza di documentazione sulla regolare apertura della struttura di via Avogadro. L’ex assessore Odetti: “Il sottosuolo di Mappano registra alti livelli di presenza di protopetrolio”.
di G. D’A.
Il caso del nido Mappamondo, dopo che sui giornali e in Procura, arriva anche in Consiglio Comunale. Il tema è sempre lo stesso: il Movimento 5 Stelle di Caselle continua a porre dubbi sulla procedura di apertura della struttura mappanese e soprattutto sulla salubrità dell’area sulla quale è stata costruita, una volta occupata dalla ditta Craver Condor, specializzata nella lavorazione di componenti per le ferrovie. I pentastellati continuano a non vederci chiaro e sostengono che alcuni documenti sono stati prodotti dopo il 18 settembre, data di apertura del nido.
”Ricapitoliamo brevemente – ha sostenuto Gianluca Oresta durante l’assise consiliare di venerdì 6 novembre – l’asilo è stato collaudato il 18 settembre 2015, sono stati rimossi dei rifiuti il 25 settembre, la posa del materiale di copertura necessario per mettere in sicurezza l’area dall’inquinamento da metalli pesanti (pericolosi per contatto e per inalazione) è avvenuta il 30 settembre, la relazione di fine lavori è stata consegnata al Comune il 12 ottobre, del certificato di avvenuta bonifica rilasciato dalla Città Metropolitana che deve attestare la regolarità di tutte le opere non si sa ancora nulla. Secondo questi documenti avete permesso la fruibilità dell’asilo ai bambini ed agli operatori all’interno della struttura mentre tutt’intorno si ultimavano i lavori. A voi le dovute considerazioni, a noi pare che qualcosa non quadri ma, si sa, noi siamo piantagrane”.
Un po’ stizzita la risposta del Sindaco Luca Baracco. “Chi fa l’amministratore pubblico dovrebbe sapere che per determinati lavori, dove sono chiamati burocraticamente ad intervenire diversi enti, la documentazione non arriva mai nel medesimo giorno. La questione che il Movimento 5 Stelle sta ponendo è puramente formale, perché le opere di sostanza come la bonifica del terreno e il collaudo per l’agibilità della struttura, come anche il controllo della prevenzione incendi, sono state eseguite regolarmente nei tempi”.
Sull’argomento ha preso la parola anche il consigliere di maggioranza Paolo Odetti, ex assessore all’Ambiente. “Su quella zona – ha spiegato – sono nate tante interpretazioni per il fatto che nel sottosuolo sono stati trovati dei residui consistenti di idrocarburi. Incuriositi di questo fatto abbiamo esteso le analisi del terreno in tutta Mappano ed abbiamo riscontrato che il fenomeno riguarda il terreno dell’intera cittadina, con la presenza di protopetrolio (materiale bituminoso ad alto peso molecolare, ndr). Ora, l’area su cui sorge l’asilo Mappamondo, opportunamente bonificata, è molto più sicura di tante altre zone della frazione”.