Borgaro – Mentre la nebbia avvolgeva le case, lunedì 16 novembre si è svolto il Consiglio Comunale della città, il primo dopo le vacanze estive. E non sono mancate le scintille.
di Giada Rapa
Tanti i punti di discussione, ben 12, dibattuti dai consiglieri durante la seduta di ieri sera. L’assemblea, come al solito, si è aperta con le comunicazioni, interpellanze e interrogazioni e il Gruppo Latella e il Movimento 5 Stelle si sono scatenati. I primi sono tornati a parlare della scarsa manutenzione del verde sul territorio, del campo Rom di Strada dell’Aeroporto, dell’unione NET, al quale ai 6 comuni già aderenti si aggiunge anche quello di Leinì, e delle opere di manutenzione della scuola Defassi. I grillini, invece, sono ritornati sui temi della centrale a biomasse e sulla richiesta di istituire un tavolo tecnico contro la ludopatia.
E come al solito, non mancano gli screzi tra maggioranza e i tre membri del Gruppo Latella, che lasciano la sala durante l’intervento del capogruppo Beppe Ponchione riguardo l’Unione dei Comuni. Dibattito acceso anche tra Marco Latella e il presidente del consiglio comunale Maria Mainini, accusata di mancata imparzialità. Anche i due esponenti del M5S hanno abbandonato temporaneamente l’aula quando si è dibattuto sulla modifica della convenzione e dello statuto del consorzio Agenzia Mobilità Metropolitana e Regionale, considerando illegittima la costituzione dei consorzi.
Bagarre in sala quando il consigliere Vincenzo Barrea, andando fuori tema riguardo la delibera dell’entrata del Comune di Leinì nel NET, ha portato discredito ai pentastellati, affermando che in un Comune amministrato da loro (Venaria, ndr) la prima decisione presa è stata quella di aumentarsi gli stipendi.
Sul fronte mozioni, non passano quelle sul progetto Garanzia Giovani né quella sulla digitalizzazione del Piano Regolatore presentate dai latelliani, poiché già nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, e nemmeno quella per sul protocollo d’intesa con il credito sportivo. Poca “fortuna” anche per quelle avanzate dal M5S. Non passano, infatti, l’introduzione del question time del cittadino, né la revoca del contratto con Soget. Passata però la proposta sull’installazione sperimentale di mini-punti ecologici urbani per la raccolta di pile, farmaci scaduti e toner esausti.