Il progetto “Ri-scarpa” approda anche in città per incentivare il riciclo. I punti raccolta presso le elementari Defassi e Grosa e la media Levi.
di Giada Rapa
Borgaro – La presentazione del progetto “Ri-scarpa” è avvenuta ieri mattina presso la scuola Defassi alla presenza delle classi quinta A, quinta B e quarta A, che avranno il compito di “portavoce” presso le altre sezioni della scuola. Ma in cosa consiste esattamente questo ontervento? A spiegarlo agli alunni è stato Fabrizio Robba, esponente della Cooperativa Sociale Lavoro e Solidarietà che da anni si occupa del piano. “La nostra intenzione è quella di incentivare il riciclo al fine di ridurre i rifiuti che finiscono nelle discariche o nei termovalorizzatori. Per quanto riguarda le scarpe, non importa quanto in cattivo stato possano sembrare. Anziché buttarle noi le prendiamo e le portiamo nei nostri capannoni, dove vengono selezionate e sistemate. Queste andranno a persone meno fortunate, soprattutto nelle zone dell’Africa e dell’Asia”.
“Nel caso in cui ci sia una scarpa sola o siano davvero troppo rovinate – ha continuato Robba – queste verranno triturate e, attraverso dei termoindurenti realizzati dal Politecnico di Torino, utilizzate per fare le pavimentazioni delle palestre o dei parchi gioco. Inoltre, cosa ancora più importante, con questi progetti diamo attualmente lavoro a 29 persone, delle quali 10 in condizioni disagiate e segnalate dai servizi sociali”.
Presenta all’incontro anche l’assessore Marcella Maurin, che si è definita “una vera patita del riciclo”. “L’idea mi è piaciuta da subito per il suo duplice aspetto: quello del rispetto dell’ambiente e quello dell’aiuto agli altri. La mia speranza è che questo progetto aiuti i bambini a pensare che tutto, o quasi, si può riutilizzare”.