Due recenti determinazioni comunali hanno impegnato la spesa di oltre 11 mila e 600 euro. L’assessore Maurin “Il progetto è valido”, Latella e Tortola “Non è vero”.
di Giovanni D’Amelio
Configurazione e re-inizializzazione netbook scuole elementari, intervento straordinario di manutenzione sulle lavagne interattive multimediali (lim), fornitura batterie. Totale 11.651 euro. Queste in sintesi le voci di spesa che il Comune ha autorizzato in questi giorni per rendere funzionali i netbook, che l’ente dà in comodato d’uso agli studenti delle elementari e delle medie borgaresi, e le lim in dotazione nei plessi scolastici. Oltre un milione di euro il denaro speso dalla precedente amministrazione per l’acquisto dei computerini e delle lavagne, alla quale ogni anno vanno aggiunti una cifra che si aggira sui 20 mila euro tra manutenzione ordinaria e straordinaria.
“Sappiamo che è un progetto che costa – ha spiegato l’assessore all’Istruzione Marcella Maurin – ma sul quale crediamo fermamente perché in grado di dare una preparazione specifica ai nostri ragazzi. Ieri ho parlato anche con la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Borgaro e mi ha confermato il pieno utilizzo degli strumenti infirmatici messi a disposizione dall’ente comunale”.
Di tutt’altro avviso i gruppi consiliari di opposizione. “Non possiamo che evidenziare l’incapacità della maggioranza di gestire un progetto di lunga gittata – sostiene il Gruppo Latella – fermo restando l’importanza dell’informatizzazione nelle scuole. Sarebbe stato più utile e meno oneroso destinare almeno un’aula informatica per plesso, senza considerare che ad oggi diversi alunni sono ancora in attesa di ricevere il netbook dalla precedente manutenzione” E la stoccata finale: “Siamo consapevoli che per qualcuno sia stato più importante apparire in televisione per promuovere il progetto, piuttosto che pensare con lungimiranza al rapporto costi / benefici”.
Dura anche Cinzia Tortola del Movimento 5 Stelle. “Solo per chi non è pratico di pedagogia e insegnamento può pensare che il miglior strumento tecnologico possa far salire il livello di qualità formativa. Questo pensiero ha fatto sì che si sia investito denaro pubblico per l’informatizzazione, dimenticando che qualunque strumento richiede manutenzione nel tempo. Inoltre – conclude – recenti studi confermano che l’era dell’informatizzazione nella scuola rischia di essere già minata perché i supporti digitali non potranno mai sostituire la qualità dell’insegnamento, la sicurezza delle strutture scolastiche e l’alleanza educativa tra insegnanti e genitori”.
Da fonti interne alla scuola, infine, si valuta che la strumentazione informatica messa a disposizione dall’amministrazione sia utile fino ad un certo punto (“le lim sono utilissime”), ma i netbook creano spesso e volentieri problemi di funzionalità, al pari della connessione a internet non sempre così disponibile.