Dopo il crollo del tetto avvenuto nel 2010 l’edificio è stato recintato e lasciato a se stesso. L’amministrazione comunale su quell’area vorrebbe farci una piazza, ma mancano i soldi.
di Giovanni D’Amelio
E lì ferita dal tempo, sotto lo sguardo di tutti. Anzi qualcuno non ci fa neanche più caso. Parliamo di ciò che resta di Cascina Torazza, un edificio ancora centrale che delimita l’inizio di quella parte di città da considerarsi storica. Un immobile, però, che negli anni è diventato un corpo estraneo rispetto al resto del contesto urbano, quasi minaccioso. E nonostante siano passati quasi 5 anni e mezzo dal crollo del tetto non sembrano esserci sul tavolo soluzioni di intervento a breve termine.
UNA RECINZIONE BRUTTA E COSTOSA – Era l’11 maggio del 2010 quando crollava parte della copertura della Cascina di proprietà della famiglia Torazza. Immediatamente veniva emanata un’ordinanza del Sindaco (allora Vincenzo Barrea) con la quale si ordinava al proprietario dell’immobile di provvedere alla messa in sicurezza immediata e di rimuovere gli elementi pericolanti della copertura e della muratura perimetrale. Il Comune si fece carico di recintare l’area lungo piazza Vittorio Veneto, via Costituente e via Micca. Ma quello che sembrava un intervento temporaneo di pochi mesi è diventato “fisso” e in questo lustro la situazione è peggiorata. Torazza, dal canto suo continua a pagare il noleggio della recinzione (da quanto si legge nelle delibere ha già sborsato quasi 12 mila euro), ma anche le parcelle dell’ingegnere che periodicamente verifica lo stato di sicurezza dell’edificio (l’ultimo controllo risale a giugno 2015).
UNA NUOVA PIAZZA – Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, una volta spariti i ruderi della Cascina che fu, dovrebbe nascere una grande piazza sulla quale potrebbe essere creata una degna area mercatale. “Al momento non abbiamo le risorse economiche per acquisire l’area – spiega il Sindaco Claudio Gambino – ma stiamo valutando la possibilità di permutare una nostra proprietà con quella della Cascina. Abbiamo incontrato la società che si sta occupando della gestione dell’immobile e con loro si sta ragionando sul da farsi. L’augurio è di giungere in tempi brevi ad un accordo che soddisfi entrambi le parti”.
A Palazzo Civico si discute, mentre dalle sue finestre si assiste allo spettacolo del tempo che passa.