Chi non paga la tassa rifiuti a Borgaro? Un segreto anche per i consiglieri comunali


Da mesi il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha chiesto l’accesso agli atti per avere informazioni sul mancato pagamento del tributo, ma né il Comune né il Consorzio Bacino 16 hanno ancora dato una risposta.

di G. D’Amelio

La consigliera comunale del M5S Borgaro Cinzia Tortola

La consigliera comunale del M5S Borgaro Cinzia Tortola

Borgaro – “Avete presente le telenovela? Quelle che non arrivano mai ad una conclusione? Ebbene, questa è la storia…”. Si apre in modo ironico il comunicato diffuso dal M5S locale, a firma Cinzia Tortola e Piero Calza, per raccontare un episodio di normale burocrazia italica. L’argomento è il mancato pagamento della tariffa di igiene ambientale (TIA), oggi TARI, da parte di cittadini e attività industriali e commerciali che in giro di sette anni (2005 – 2012) hanno creato un debito di quasi 2 milioni di euro del Comune di Borgaro verso Seta spa. Un buco enorme che l’attuale amministrazione sta tentando di coprire e che è anche oggetto di un esposto alla Corte dei Conti presentato dal Gruppo Latella.

Ma ritorniamo al comunicato e alla storia. “In qualità di consiglieri comunali M5S abbiamo richiesto nel mese di febbraio 2015 all’amministrazione l’accesso documentale degli insoluti Seta spa a carico di soggetti privati/attività produttive 2005-2014. Si sta parlando di quella quota di mancati pagamenti per cui poi il Consorzio Bacino 16 ha inviato ingiunzione di pagamento al Comune di Borgaro per un importo pari a circa 1,9 milioni di euro. Ad oggi, fine luglio 2015 siamo ancora in attesa di avere risposta. L’’amministrazione, Seta spa e il Consorzio Bacino 16 a cui ripetutamente inviamo richiesta di accesso ci rispondono a turno: ‘non tocca a noi, non siamo in grado, chiedete a loro…’. Chiude il giro, la richiesta inviata nuovamente all’amministrazione nella persona del segretario comunale nel mese di giugno 2015, il quale a sua volta cosa fa? Riscrive al Consorzio Bacino 16… ormai resta solo da presentare il problema alla Corte dei Conti. E sia ben chiaro che non stiamo chiedendo la luna: la legge prevede che i consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d’utilità all’espletamento del loro mandato, ciò anche al fine di permettere di valutare – con piena cognizione – la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’amministrazione”.

Fin qui il comunicato. Ma Tortola aggiunge in una telefonata intercorsa con noi che “in qualità di consiglieri comunali oltre al diritto dell’accesso agli atti abbiamo anche il dovere del segreto d’ufficio. Non è nostra intenzione diffondere questi dati sensibili, anche perché incorreremo in un reato penale, ma fare degli incroci di informazioni per tentare di capire se in mezzo a chi non ha pagato per oggettive difficoltà economiche ci sono anche i soliti furbetti del quartierino”.

DISCARICA MONTICHIARIDal Comune, il Sindaco Claudio Gambino si smarca affermando “che l’argomento ha un carattere strettamente amministrativo e non politico e che quindi si stanno seguendo i  consueti iter burocratici previsti dalle norme”.

La decisione presa a fine 2014 dal Consiglio Comunale su come gestire il debito milionario – Durante la seduta del 30 dicembre scorso, l’assemblea ha approvato con i voti della sola maggioranza una delibera che prevede la cessione dei crediti del consorzio Bacino 16 al Comune di Borgaro a copertura del minor gettito TIA relativo agli anni 2005/2012. Un passaggio tecnico, tramite il quale l’ente borgarese, con una convenzione, predispone un piano di copertura finanziaria per sanare il mancato pagamento della tariffa. L’importo totale del passivo è di 1.802.900,62 euro che sarà finanziato per 1.352.175,47 utilizzando l’avanzo di amministrazione della gestione finanziaria 2013. Per i restanti 500 mila euro il Comune conta di recuperarli direttamente da chi ha evaso la tariffa. L’importo da pagare sarà spalmato dall’amministrazione in tre rate da 600 mila euro ognuna, con scadenze al 15 luglio 2015, 2016 e 2017.


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Giovanni D'Amelio