Don Claudio: “Accogliendo quattro rifugiati faremo un passo verso la misericordia”


12305758_10206598069728690_1559165761_nCASELLE – Il Giubileo, grazie a Papa Francesco, assume una forma più consapevole e invita alla speranza, Don Claudio racconta il significato di questo gesto per la parrocchia cittadina.

di Alessia Sette

Lo scorso 8 dicembre, Papa Francesco aprendo la Porta Santa della Basilica di San Pietro, ha celebrato l’inizio del Giubileo donando a  tutti fedeli il messaggio della Misericordia e della Speranza. “Negli ultimi anni si era persa un po’ la tradizione dell’anno giubilare – spiegaa Don Claudio, parroco di Caselle–  si sentiva la mancanza di questo evento che porta con sé un messaggio ricco di significati. L’elemento su cui porre l’attenzione è la Misericordia, che come ricorda il Santo Papa, è il cuore rivolto alla persone meno fortunate. Essa è rappresentata dal buon samaritano che si ferma davanti ai più bisognosi e non volta loro le spalle, ma porge la mano. In questo Anno Santo Papa Francesco ha voluto ricordare sette corporali e sette spirituali, con cui ribadire lo spirito e il corpo dell’uomo. Per la nostra comunità – continua il religioso – il Giubileo dovrebbe portare a un cammino di conversione, seguendo le tracce della Misericordia: accogliendo quattro rifugiati, faremo il primo passo. Importante è dare valore alla speranza, l’unica via possibile per uscire dalle paure e questo è iniziato con l’apertura della Porta Santa”.

IL GIUBILEO – Nella tradizione cattolica l’anno giubilare, che trova origini nel 1300, è quello della riconciliazione, della remissione dei peccati , della conversione e della penitenza sacramentale ed è soprattutto l’anno di Cristo. Il termine Giubileo deriva dall ‘ebraico Jobel, ossia caprone, indicando il corno di montone utilizzato nelle cerimonie sacre. Viene anche chiamato “Anno Santo”, in quanto,  si svolge con riti sacri e mira a promuovere la santità di vita.


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