Si svolgerà domani pomeriggio in Prefettura un incontro per parlare dell’emergenza sbarchi. Una cinquantina i Comuni del torinese convocati. Preoccupati i sindaci di Borgaro e Caselle.
di Giovanni D’Amelio
Borgaro/Caselle – “I nostri Comuni non solo non hanno spazi, ma non sono neanche in grado a livello organizzativo di fare accoglienza”. Claudio Gambino e Luca Baracco, rispettivamente sindaci di Borgaro e Caselle, in coro mettono le mani avanti. Le due città non possono ospitare nemmeno un profugo. E lo diranno al Prefetto Paola Basilone durante la riunione convocata per domani a Torino su questo delicato tema.
“Mi aspetto un incontro che valuti la situazione strutturale e le possibilità di accoglienza a disposizione dei Comuni che parteciperanno all’appuntamento – spiega Gambino – quindi non prevedo imposizioni da parte del Prefetto. Inoltre la zona nord est di Torino, grazie a Settimo, ha già fatto e sta facendo molto in tema di accoglienza profughi”. Per Gambino le priorità della sua città sono altre. “Prima di tutto noi dobbiamo pensare ai borgaresi in difficoltà, a quelli senza abitazione e purtroppo è una condizione che colpisce sempre più persone”.
Dello stesso avviso il Gruppo Latella che invita il Sindaco a battere i pugni sul tavolo se serve per dire no ai profughi, perché prima di tutto bisogna pensare ai tanti cittadini borgaresi disoccupati e sfrattati.
Completamente all’opposto, invece, il pensiero di Cinzia Tortola del Movimento 5 Stelle. “Se servirà, anche Borgaro dovrà fare la sua parte di accoglienza. In città ci sono strutture in disuso, come la Vigel, che possono essere utilizzate in caso di necessità. Basta alla logica dello struzzo che nasconde la testa per non vedere il problema”.