CASELLE – Per la settimana contro la violenza sulle donne, la prima tappa casellese di ieri ha visto come protagonisti per l’intera giornata gli allievi e le allieve, le professoresse e la dirigente scolastica della scuola media Demonte.
di Dario De Vecchis
Caselle ore 9:30, giovedì 26 novembre. Il palatenda del Prato della Fiera si anima per inscenare lo spettacolo teatrale e musicale dal titolo “…Si ha il coraggio di prendersi per mano”, che ha coinvolto i ragazzi delle terze medie e gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Caselle a costruire un muro di scatole, su ognuna delle quali è stato scritto il nome di una donna vittima di violenza. Lo stesso muro che ha fatto da sfondo, nel pomeriggio presso la Sala Fratelli Cervi, all’incontro con Nando Dalla Chiesa, docente di Sociologia della Criminalità Organizzata all’università di Milano. Un appuntamento che è girato intorno ai temi che gli studenti hanno tratto dalla lettura in classe del libro “Poliziotta per amore”, una storia scritta dal professore su una giovane liceale romana che si fa rifà ad Emanuela Loi, agente di scorta perita nell’attentato del giudice Borsellino.
Argomenti forti e domande anche personali sono state rivolte a Dalla Chiesa che non si è sottratto a rispondere, anzi, egli stesso ha incalzato i ragazzi a svolgere cittadinanza attiva e consapevole. Dalla Chiesa ha ricordato che il libro è stato scritto di getto in soli tre giorni pensando alla figura di Emanuela Loi e Saveria Antiochia, donne che hanno “scelto di correre rischi per il proprio paese per amore e per passione”. Non sono mancati i riferimenti all’attualità quando Alice, un’allieva, ha chiesto a Dalla Chiesa di confrontare le due vicende umane di Emanuela Loi e Valeria Solesin. Il docente ha sottolineato che sono situazioni diverse, ma che alla base di tutte e due le ragazze vi è stato l’amore per il proprio paese, per il prossimo.
Dicevamo che non sono mancate le domande personali, come quella posta da un ragazzo su come è stato essere figlio di un uomo impegnato contro la mafia. In questo caso Dalla Chiesa ha ripercorso la vita del suo rapporto con il padre, il generale Carlo Alberto, ucciso nel 1980 dalla mafia a Palermo. “Sono stato figlio – ha risposto lo studioso – di una persona uccisa ma è stato difficile chiedere giustizia. Mi si diceva piangi ma non chiedere”. “Quale atteggiamento deve avere un cittadino nei confronti della mafia?” ha poi chiesto Domenico. Dalla Chiesa ha risposto “Informarsi, capire e studiare”. Forse la sintesi migliore di questo incontro, organizzato dalla scuola insieme al Comune, in primis l’assessore Erica Santoro.
LA SETTIMANA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE CONTINUA – Venerdì 27 novembre a Leinì, ore 21 presso Villa Chiosco, spettacolo teatrale “Donne di Sabbia”. Sabato 28 novembre a Mappano, ore 15 in piazza Don Amerano, sagome a terra per dire stop alla violenza sulle donne con musica e giochi. Lunedì 30 novembre a Caselle, ore 20.45 sala consiliare di Palazzo Mosca, proiezione del cortometraggio “Un salto nella vita”.