Abbiamo scritto ieri dell’approvazione definitiva della variante parziale n. 7 al piano regolatore da parte del Consiglio Comunale. Una decisione che apre le porte alla costruzione accanto all’aeroporto, sulle cosiddette aree ATA, di un mega centro destinato al terziario diffuso.
di Giovanni D’Amelio
La portata dell’intervento che tra pochi mesi potrebbe iniziare a realizzarsi a Caselle è di quelli che per ampiezza e innovazione avrà una ricaduta non solo sulla città aeroportuale, ma anche sui comuni limitrofi dell’intera zona. Secondo la maggioranza che governa la cittadina, il Destination Center una volta diventato realtà porterà benefici economici ricchezza e occupazione nell’intera area nord del torinese. Una parte dell’opposizione consiliare (SEL e Movimento 5 Stelle) ritiene invece che i risvolti sociali saranno tutti negativi: colate di cemento su circo 400 mila mq di aree agricole, viabilità problematica, colpo di grazia al piccolo commercio locale. L’altra parte della minoranza (Caselle Futura e Lega Nord) non sembra contraria a questa operazione, ma nutre forti dubbi sulla reale costruzione dell’opera.
Non avendo la palla di cristallo, naturalmente non sappiamo chi alla fine avrà ragione. Da cronisti vogliamo riflettere su cosa potrebbe effettivamente essere realizzato sulle aree ATA, acconto all’aeroporto Sandro Pertini, partendo da una frase pronunciata dall’architetto Barbieri nella sua relazione tecnica sul progetto presentata durante l’assemblea consiliare di venerdì scorso: “La prossima volta Madonna potrebbe venire a cantare a Caselle”.
COSA E’ UN DESTINATION CENTER? – Quello che potrebbe nascere a Caselle è una combinazione di aree tematiche, ognuna con specifica funzione, in grado di diventare poli di attrazione per la clientela torinese e per i turisti nazionali ed internazionali. Un luogo in grado di offrire shopping di lusso conveniente, un centro sportivo con le più avanzate attrezzature, alberghi e centri benessere. Ci saranno poi spazi dedicati ad attività di intrattenimento, culturali e del tempo libero. Senza dimenticare l’offerta di servizi vari, come la realizzazione di una zona destinata al Free Trade con tanto di strutture necessarie (centri congressi, uffici e trasporti).
I Destination Center si stanno affermando molto in Cina dove nei prossimi 15 anni ne saranno costruiti ben 35 in posizioni strategiche, con particolare attenzione alle città con un alto tasso di incremento demografico. I primi due sono già in corso di costruzione con un investimento privato per ogni struttura di 240 milioni di euro circa (quello di Caselle si dovrebbe aggirare sui 300 milioni). GUARDA IL VIDEO.