L’esponente politico scomparso in un incidente stradale nel 2013 è stato un punto di riferimento per molti abitanti borgaresi e mappanesi. Il figlio Marco: “a lui potrebbe essere intitolata la pista ciclabile della Tangenziale Verde, visto che la firma di fine lavori su quel progetto l’ha messa proprio mio padre quanto era assessore ai Lavori Pubblici”.
di Giada Rapa
Pochi giorni fa, per la precisione martedì 9 novembre, Franco Gravina avrebbe compiuto 64 anni. Avrebbe, poiché un incidente stradale avvenuto il 10 dicembre di due anni fa lo ha portato via dall’affetto dei suoi familiari. Era la fine del 2013 e a Borgaro si iniziavano a delineare i gruppi e le liste civiche che avrebbero partecipato alle elezioni comunali del 2014. Gravina, all’epoca consigliere di opposizione, era intenzionato a riproporsi come candidato Sindaco con un gruppo di giovani accomunati solo dalla passione e dalla voglia di cambiare le cose, senza bandiere o partiti politici alle spalle.
Perché lui nel cambiamento ci credeva davvero ed era sempre mosso dal desiderio di aiutare in qualunque modo i cittadini. Chi lo conosceva bene lo definiva come una persona determinata che non temeva di “rompere le scatole”. In questi mesi fa discutere la scelta del Gruppo Latella di non presentarsi più alle commissioni fintanto che la maggioranza non si scuserà per alcune dichiarazioni precedenti. Giusto o sbagliato che sia quest’atteggiamento – non è la sede, né nostra intenzione giudicare – ci si chiede che cosa avrebbe fatto Franco Gravina in una situazione del genere. Avrebbe preteso le scuse, o avrebbe messo da parte l’orgoglio per il bene di quei cittadini che tanto voleva tutelare?
Nemmeno il figlio Marco è in grado di dare una risposta precisa a questa risposta, ma ricorda che Franco “ha sempre messo il bene della cittadinanza davanti a ogni cosa. Anche a costo, come è accaduto quando era in Giunta nel primo mandato del Sindaco Vincenzo Barrea, di andare contro la maggioranza di cui faceva parte e farsi togliere le deleghe da assessore”. Nel momento della sua scomparsa tutti si sono riuniti intorno alla famiglia e quando Marco Gravina, nelle elezioni comunali del 2014, non è riuscito a entrare in Consiglio Comunale per una manciata di voti, l’amministrazione aveva promesso collaborazione.
Una collaborazione dimenticata così come, forse, il ricordo di Franco. Ma tanti cittadini non hanno dimenticato il suo volto perennemente sorridente e la sua voglia di fare. Chi non ricorda le tante battaglie di Franco contro la pavimentazione di Piazza Agorà? E in tanti desiderano che l’amministrazione faccia qualcosa. “Negli ultimi tempi – racconta ancora il figlio – alcuni abitanti mi hanno fatto notare che potrebbero intitolare a mio padre la pista ciclabile della Tangenziale Verde. Non comporterebbe cambi di toponomastica, senza contare che la firma di fine lavori su quel progetto l’ha messa proprio mio padre quanto era assessore ai Lavori Pubblici”. SullaScia.net si accoda a questa proposta e gira la richiesta all’attuale amministrazione comunale.
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