L’ex Sindaco Barrea: “E’ giusto uscire dal comando unificato di polizia locale NET”


polizia-localeUno dei “padri fondatori” dell’Unione dei Comuni, oggi consigliere a Borgaro e alla Città Metropolitana, spiega cosa non ha funzionato. E le opposizioni vanno all’attacco.

di Giovanni D’Amelio

L'ex Sindaco Vincenzo Barrea

L’ex Sindaco Vincenzo Barrea

Borgaro – “Quando abbiamo iniziato a ragionare sulla centrale unificata di polizia locale che servisse i 6 Comuni dell’Unione, c’era una normativa che permetteva a questi enti di derogare al divieto di assunzione di nuovi dipendenti. Il governo Monti, però, a un certo punto ha eliminato questa possibilità e per noi sono iniziati i problemi”. Vincenzo Barrea, ex Sindaco borgarese e primo presidente di NET, non ha dubbi: l’idea della centrale unificata di polizia locale era un’idea che avrebbe potuto dare ottimi risultati sul piano della sicurezza pubblica, ma che non si è mai realizzata appieno per mancanza di personale. “Quindi mi allineo alla decisione della maggioranza – continua l’ex primo cittadino – di far tornare i vigili nella totale disponibilità dei rispettivi enti di appartenenza. Ma questo non deve generare confusione: l’Unione non chiude, ci sono diversi servizi che attualmente svolge e altri ce ne saranno nel futuro, già a partire da settembre”. Barrea, non dà nessuna anticipazione, ma è sicuro che NET abbia ancora tanto da fare.

Non la pensano così, ça va san dire, le opposizioni che all’indomani della notizia della fine del comando unico dei vigili a partire dal nuovo anno, si sono sbizzarrite criticando, direttamente o indirettamente, l’attuale consigliere Barrea.

opp-Rid“Basta con questo carrozzone” ha postato su facebook il gruppo Latella, allegando una mozione che sarà presentata nel prossimo consiglio comunale di luglio. “Preso atto che l’Unione dei Comuni Nord Est di Torino – si legge – è stato costituita per volontà dalla precedente maggioranza per lo svolgimento, tra l’altro, del servizio di polizia locale, evidenziati il disservizio reso, gli scarsi risultati sul territorio e le continue lamentele della cittadinanza (…) impegna il consiglio comunale affinché si attivino le procedure necessarie per l’uscita immediata e definitiva di Borgaro da NET”.

Marco Gravina, del gruppo extra consiliare Avanti con Voi, rivendica dei meriti e si pone degli interrogativi. “Siamo contenti della decisone di uscire dal NET; era da molto tempo che aspettavamo questa decisione e mi preme ricordare che questa fu una battaglia portata avanti anche da mio padre. L’unica perplessità è: ma tutti i soldi spesi per il NET, inclusa la tanto decantata (e poco utilizzata) stazione mobile? Che fine faranno?”.

“Meglio tardi che mai” sottolinea Cinzia Tortola del Movimento 5 Stelle. “Gli obiettivi di razionalizzazione degli interventi e di riduzione delle spese sono ormai da tempo sfumati e dalle entusiastiche celebrazioni della precedente amministrazione si è via via  abbassato il tono fino ad arrivare oggi a una inversione dichiarata ed esplicita da parte dell’amministrazione di quanto ‘era meglio prima’ dell’Unione NET e di quanto sarà meglio ora, nel  tornare alle origini e mettere  tra parentesi il progetto della centrale unificata. Sull’Unione dei Comuni NET ci sono molte altre cose che andrebbero riviste: centralizzare non è sinonimo di risparmiare se manca un’attenta governance del sistema”.

A quanto sembra, le premesse ci sono tutte per assistere ad un serrato dibattito politico nel prossimo consiglio comunale che dovrebbe tenersi a giorni.


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Giovanni D'Amelio