L’idea del Movimento 5 Stelle di Caselle: “Destinare il Baulino al social housing”


Giovedì abbiamo parlato della volontà dell’amministrazione comunale di recuperare l’ex casa di cura per farne la nuova sede del Municipio. Dai grillini, però, arriva un’altra proposta.

di Giovanni D’Amelio

Caselle – Prima delle vacanze estive, SullaScia.net ha pubblicato due indagini riguardanti l’emergenza abitativa a Borgaro e a Caselle. In entrambi i casi, complice il perdurare della crisi economica, viene descritta una situazione allarmante che sta portando i due Comuni a spendere sempre più risorse per sostenere quelle famiglie, in aumento, che hanno serie difficoltà legate al bisogno primario dell’abitare. Una criticità sociale che tocca tantissime città italiane, na che per troppo tempo è stata sottovalutata, anche sul nostro territorio.

Da questo contesto prende corpo la proposta, più o meno articolata, di “abitare sociale” avanzata dal Movimento 5 Stelle di Casele sulla vecchia struttura del Baulino, che respinge l’intenzione dell’amministrazione comunale di recuperare quell’edificio per farne la nuova sede di Palazzo Civico.

“Il Baulino – sostengono i grillini – mediante una serie di interventi di sistemazione ed adattamento relativamente poco onerosi sarebbe la soluzione ideale per ospitare le famiglie in difficoltà. L’edificio è composto di unità abitative singole con bagno, area cucine e refettorio dove organizzare un servizio interno di mensa, oppure per l’uso singolo delle famiglie residenti, dei locali per uso ludico, ricreativo e organizzativo vario, un’infermeria, soluzioni perfette con un basso impatto economico di adattamento perché già destinate ad un uso abitativo in passato per i degenti della residenza. Un canone di affitto, ragionevole e sostenibile per le famiglie ospitate, andrebbe a contribuire al ripianamento dei costi sostenuti per la sistemazione dello spazio, che più in generale sarebbe ripagato riorganizzando la spesa pubblica ed eliminando gli sprechi. La commissione comunale per l’emergenza abitativa – sempre secondo i rappresentanti del M5S – si occuperebbe del vaglio delle situazioni familiari critiche e a stilare un regolamento per l’assegnazione dei locali, la durata, l’importo d’affitto e tutto ciò che concerne la corretta gestione della struttura. Si deve parlare di durata dell’assegnazione perché deve essere un tampone all’emergenza abitativa vera e propria, queste soluzioni non devono essere un biglietto della lotteria vinto, ma un supporto alle famiglie in attesa che un canone di mercato possa essere pagato oppure vengano accompagnate all’acquisto. Su questa proposta – concludono i pentastellati – abbiamo lanciato una petizione che al momento ha già raccolto più di 200 firme”.

La maggioranza che governa la città, però, risponde picche a questa idea attraverso una breve dichiarazione rilasciata da Giovanni Isabella. “Non commento. Da anni stiamo lavorando alla possibilità di aggregare tutto il Municipio in un unico stabile. Per il social housing ci saranno altri progetti”.

Ai grillini, quindi, e a tutti quei cittadini che non condividono questa scelta non resta che sperare che il bando di gara per l’assegnazione dei lavori, prevista entro l’anno, vada deserta. Perché, lo ricordiamo, condizione essenziale per la riuscita dell’operazione resta il fatto che chi si aggiudicherà l’appalto, per una spesa totale che supera i 2 milioni di euro, in parte dovrà accettare in pagamento il valore periziato dello stabile  dell’anagrafe di via Cravero, stimato in 6 – 700 mila euro.


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Giovanni D'Amelio