Anche se l’amministrazione comunale sta compiendo una corsa contro il tempo, il Vicesindaco è sicuro che non ci saranno intoppi per l’approvazione del documento contabile.
di Giovanni D’Amelio
Caselle – Per la Città, i tempi di approvazione del bilancio di Previsione 2015 corrono sul filo del rasoio. Il Comune, infatti, non riuscirà a rispettare il termine fissato dal governo del 30 luglio per dotarsi di questo fondamentale strumento contabile, ma, come sostiene il Vicesindaco Giovanni Isabella, è sulla buona strada. “Giovedì 23 luglio – spiega – il Consiglio Comunale approverà le delibere collegate al conto previsionale. Subito dopo voteremo la proposta di Bilancio in Giunta, in maniera da dimostrare alla Prefettura che siamo a buon punto e che entro i primi giorni di settembre l’assemblea consiliare assolverà ai sui impegni”. Isabella non lo dice, ma il non rispetto di questi tempi porterebbe inevitabilmente al commissariamento del Comune con conseguenti nuove elezioni. “I motivi di questo ritardo – sintetizza l’assessore – “sono imputabili in buona parte alle nuove modalità di compilazione del bilancio e alla sua informatizzazione, ma anche ad una discussione politica interna alla maggioranza che ha studiato a fondo come pesare il meno possibile sulle famiglie casellesi”.
Per scongiurare l’eventualità del commissariamento, quindi, il primo passo sarà quello di votare quegli atti propedeutici al conto vero e proprio. Parliamo principalmente di aliquote e detrazioni legate a tributi e tariffe come IMU, TASI, addizionale IRPEF. “Partendo dal fatto – commenta il Vicesindaco – che anche quest’anno abbiamo un taglio consistente dei trasferimenti dello Stato, circa 300 mila euro, per ripianare questo buco abbiamo fissato un’unica aliquota nell’addizionale IRPEF dello 0.7%, aumentando la soglia di esenzione per i redditi sotto i 16 mila euro (prima era 15 mila). Questa operazione porterà un maggior gettito di 120 mila euro. Altri 220 mila euro arriveranno dal ritocco dell’aliquota IMU sulle seconde case che passa dal 9,8 al 10, 6%. La TASI, la tassa sui servizi indivisibili, rimane invariata al 2,5%, ma aumenta di circa 60 mila euro, da 190 mila a 250 mila, il totale delle agevolazioni che riconosceremo ai cittadini in base alle rendite catastali. Infine, nessub ritocco sui serbizi a domanda individuale come mensa scolastica, rette asilo nido, utilizzo impianti sportivi ecc.”.
Una descrizione puntuale quella di Isabella, frutto di una serie di scelte compiute dalla maggioranza di centro sinistra, ma che difficilmente raccoglieranno il consenso delle opposizioni. Sicuramente non quella di Sergio Cretier, del gruppo Sel–Idv “Un bilancio che non mi trova favorevole, basato secondo me su decisioni sbagliate e che come avviene da almeno 8 anni a questa parte viene approvato tardi per demeriti che non sono solo del governo centrale. Parlando di tasse e tributi, la maggioranza fissando una aliquota secca sull’addizionale IRPEF farà pagare ai lavoratori dipendenti fino a due punti percentuali in più rispetto all’anno scorso. Della serie sborsano sempre i soliti noti. Sulla TASI, invece, ho già fatto un’interrogazione tempo fa avvisando che la soluzione proposta da chi governa porterà degli scompensi. Chi ha una rendita catastale alta pagherà meno di Torino, considerata la Città con la TASI più alta in tutta la penisola, mentre chi ce l’ha ridotta paradossalmente spenderà di più”.
Se queste sono le premesse, quello di giovedì prossimo sarà un Consiglio Comunale infuocato. Si spera che funzionino almeno i condizionatori d’aria.