Mentre il comune di Borgaro Torinese sta valutando se firmare la convenzione con il Tribunale di Ivrea per affidare lavori socialmente utili a coloro che hanno commesso piccoli reati, sul territorio c’è già chi ormai da anni se ne occupa: i volontari della Protezione Civile.
di Giada Rapa
È di qualche giorno fa la notizia che il comune di Borgaro Torinese potrebbe firmare una convenzione con il Tribunale di Ivrea per affidare lavori socialmente utili a coloro che devono scontare piccoli reati. In particolare il comune sarebbe interessato ad affidare loro lavori di abbellimento e miglioramento urbanistico. Tuttavia una realtà simile sul territorio è già presente. Già nel 2011, infatti, i volontari della Protezione Civile di Borgaro hanno firmato una convenzione analoga con il Tribunale di Torino. “Dal 2012, anno in cui è partita la convenzione, a oggi sono stati 21 coloro che hanno portato a termine il progetto” spiega Giovanni Pezzoli, vicepresidente dell’associazione. “Due di loro sono rimasti, si sono appassionati, e ora fanno parte del Direttivo” continua Pezzoli. Attualmente sono invece 8 coloro che stanno portando a termine le ore o i mesi necessari, 2 in lista d’attesa, 1 prossimo a fare un colloquio. “Durante il colloquio -puntualizzano Pezzoli e Salvatore Alessi, il presidente- gli spieghiamo il lavoro che svolgiamo e i giorni in cui siamo maggiormente operativi, per cercare di venire incontro alle rispettive e esigenze. Per noi il loro aiuto è prezioso, perché ultimamente i volontari a Borgaro latitano”.
I lavoratori affiancano i volontari della Protezione Civile nelle attività di prevenzione durante feste, fiere e gestione della viabilità, indossando un pettorina gialla che si differenzia dalle altre per segnalare che svolgono un’azione di supporto. “Generalmente per ogni persona mandiamo una relazione a fine attività -spiega Celestina Gaude, che si occupa dei rapporti con assistenti sociali e tribunale- ma può capitare che serva una relazione mensile, ad esempio nei casi di uso di droghe. In tanti anni però, abbiamo avuto un solo caso di questo genere”. Oltre ai lavori di affiancamento, i volontari si ritrovano ogni giovedì sera per una sorta di “chiacchierata sociale” in cui, chi lo desidera, può parlare della propria esperienza e confrontarla con quella degli altri. “Alcuni poi si trovano talmente bene che decidono di rimanere anche una volta terminato il programma” racconta Alessi con orgoglio.