“Renzi a Venaria e l’Italia superata dall’Africa”


Nella magnifica cornice della Galleria di Diana, due giorni fa si è tenuto il primo “Italian Digital Day”, voluto dalla Presidenza del Consiglio, e dal Digital Champion italiano Riccardo Luna. Breve cronaca dell’incontro attraverso le parole del DC borgarese.

++ Renzi, digitale più grande occasione Italia ++

BORGARO – “In qualità di Digital Champion di Borgaro ho avuto il privilegio di partecipare all’evento di sabato scorso che in estrema sintesi ha affermato l’assoluta importanza e urgenza di digitalizzare il paese Italia”. Marco Cavicchioli, Digital Champion di Borgaro racconta la sua esperienza vissuta alla Reggia di Venaria alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e di tanti altri ospiti eccellenti.

“Senza dubbio – continua Cavicchioli – l’intervento più importante è stato quello del Premier. Piaccia o non piaccia Renzi non ha fatto altro che fotografare, in modo obiettivo, lo stato di una nazione, la nostra, che si trova nell’assoluta necessità di dover stare al passo con i tempi, ma non ci riesce perché troppo lenta ad innovare. In particolare il Presidente del Consiglio ha raccontato un aneddoto estremamente significativo di quando, qualche tempo fa, ha inaugurato un sistema di pagamento elettronico con cellulare. Pochi giorni dopo andando in Kenya e, come dice lui stesso, ‘in modalità pavone’ ha parlato ai kenyoti di questo successo. La risposta è stata: ‘beh, qui lo facciamo già da 8 anni’. Questo fatto consente di capire in poche parole cosa è stato l’Italian Digital Day di Venaria: una presa di coscienza che il mondo ha già iniziato a tutti gli effetti la rivoluzione digitale, ma l’Italia no. Oramai anche molte zone dell’Africa, sotto questo aspetto, ci hanno superato”.

“I progetti esposti sabato – aggiunge ancora il Digital Champion locale – sono tutti grandi progetti italiani di digitalizzazione, ma sembrano cattedrali nel deserto, in un paese che stenta ad accettare l’assoluta necessità di innovare (ovvero di cambiare). Infatti in Italia, a parte una sparuta minoranza, la popolazione pare disinteressarsi della necessità di innovare e stare al passo con i tempi (salvo poi fare utilizzo massiccio di tecnologie all’avanguardia importate dall’estero come Facebook e Whatsapp). E di questo proprio non se ne comprende la ragione (se non per la scarsa volontà di cambiare). L’Italian Digital Day voluto da Renzi, e dai Digital Champions italiani –  conclude Cavicchioli – vuole suonare proprio come una sveglia, per dire: ‘su, diamoci da fare, che il mondo non ci aspetta!’. Ora starà a noi, campioni digitali da un lato e cittadini comuni dall’altro, raccogliere l’invito, mettere da parte inerzia e prudenza, scuoterci dal gelido torpore in cui ci siamo volontariamente cacciati, e finalmente tornare ad essere protagonisti in un mondo in cui o lo sei, o scompari”.


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Giovanni D'Amelio