Nessun aumento per le utenze residenziali, mentre scendono del 2,20% quelle a carico dei commercianti, degli artigiani e delle industrie.
di G. D’Amelio
Caselle – Ammonta a quasi 3,7 milioni di euro la somma prevista nel piano finanziario 2016 che il Comune dovrà pagare al Consorzio Bacino 16 per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti svolto da Seta spa. Circa 72 mila euro in più rispetto al 2015, in buona parte dovuti all’aggiornamento del numero totale delle utenze (+ 1.100 unità). Per legge, l’intero ammontare del servizio sarà pagato dai contribuenti attraverso i bollettini della TARI, che quest’anno avranno sempre tre scadenze, ma non più a giugno, luglio e settembre, ma al 31 maggio, 31 luglio e 30 settembre (o pagamento in un’unica soluzione al 31 luglio). Nel Consiglio Comunale che si è svolto ieri, infatti, l’assemblea ha modificato il regolamento per la riscossione della tassa, riservandosi la facoltà di definire anno per anno le date dei pagamenti, che dal 2017, secondo un’ipotesi allo studio annunciata dall’assessore Giovanni Isabella, potrebbero anche essere più di tre in base agli importi da pagare.
I consiglieri, a colpi di maggioranza, hanno approvato anche il piano finanziario TARI 2016 e le tariffe a carico dei cittadini, Per l’anno in corso la utenze residenziali non subiranno aumenti, se non qualche euro in più per via dell’adeguamento ISTAT, mentre scenderà del 2,20% il carico verso i commercianti, gli artigiani e le industrie. “Il nostro impegno – ha commentato Isabella – è che scendano anche quelle legate alle abitazioni”.
Sotto un profilo più squisitamente politico, le minoranze di Sel e 5 Stelle sono tornate a criticare fortemente il servizio svolto da Seta. “A Caselle, la questione dei rifiuti fa acqua da tutte le parti – ha commentato il grillino Angelo Navone – e il costo di smaltimento fissato da Seta è tra i più alti della provincia”. Duro anche Sergio Cretier che più che un servizio ha parlato di un disservizio dei rifiuti, e del fatto che verso Seta non vengono applicate la giuste penalità per i disguidi recati alla popolazione.