Duri i commenti della minoranza all’indomani della determinazione regionale che ha escluso il procedimento di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) sui lavori di realizzazione del Caselle Village.
In passato, le prese di posizione contro la costruzione del mega centro commerciale e di servizi nelle vicinanze dell’aeroporto Pertini non sono mai mancate da parte dei membri di minoranza che siedono tra i banchi del Consiglio Comunale casellese, e men che meno sono mancate ieri all’annuncio della decisione della Regione Piemonte di escludere dal procedimento di VIA il progetto che potrebbe prendere piene nel futuro sulle cosiddette aree ATA.
I più decisi nelle critiche sono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Caselle, che in un comunicato stampa firmato anche dal consigliere regionale Federico Valetti ritengono “assurda la determina dirigenziale che consente di evitare la Valutazione di Impatto Ambientale per le aree Ata. Singolare – continua la nota – come ARPA Piemonte, Enac e la direzione Agricoltura della Regione Piemonte abbiano mosso forti dubbi e addirittura contrarietà al progetto mentre la Regione sta spianando la strada ad una procedura che lascia intravedere profili di illegittimità”. E quindi l’affondo. “Stiamo effettuando approfondimenti di natura legale per un eventuale ricorso al TAR Piemonte. Stupisce che una delle opere di cementificazione di suolo fertile più estese degli ultimi anni, riceve attenzioni minori di quanto la Regione normalmente riserva”.
Per Andrea Fontana del gruppo di centro destra Caselle Futura: “La prossima primavera si vota, e quando si sente profumo di elezioni, si sente anche il profumo delle aree Ata. Appunto, solo il profumo. Da 20 anni, ma fino ad ora nulla di concreto. Promesse non mantenute e lo spettro di una cementificazione selvaggia senza che vi siano ancora certezze sugli operatori che andranno ad installarsi. C’è poco da esultare, c’è da stare molto attenti, soprattutto sui problemi da risolvere, come quello della viabilità. Ed è molto strano che non ci sia bisogno di valutare l’impatto ambientale”.
“L’incauto entusiasmo della maggioranza – commenta Sergio Cretier di SEL/IDV – ed i notevoli interessi economici di qualche operatore economico offuscano alcuni rischi preoccupanti su cui i cittadini dovrebbero riflettere. Senza affrontare il drammatico problema del consumo di suolo, tra gli altri argomenti riteniamo preoccupante: l’ipotesi che basti allargare via alle Fabbriche per smaltire l’aumento di traffico che porterà l’apertura di questo centro commerciale; che agli investitori sia richiesta di realizzare un’opera di urbanizzazione sul territorio di un altro Comune (lo svincolo alla 460 di Leini); che l’impermeabilizzazione di 500.000 metri quadri di terreno (superficie destinata alle aree ATA) intasi gli attuali canali e bealere esistenti creando pericolose alluvioni che potranno riguardare sia il centro storico di Caselle che Mappano. Solo alcuni dei seri rischi che si vogliono ignorare per i quali sarebbe stata fondamentale la VIA”.
Infine, Massimiliano Turra, della Lega Nord. “Ci sono in ballo troppi interessi perché non si faccia. Speriamo che non diventi una città fantasma perché era un progetto che andava bene 20 anni fa”.