LA RIFLESSIONE – Il Sindaco Gambino: “Noi non spegneremo il wi-fi a scuola”


L’argomento sulla dannosità o meno del wireless è tornato d’attualità dopo che il Sindaco di Borgofranco d’Ivrea ha deciso di spegnere il segnale all’interno della scuola. Il primo cittadino di Borgaro, invece, non ha nessuna intenzione di seguire questa via.

di Giovanni D’Amelio

Il Sindaco Livio Tola

Il Sindaco Livio Tola

Livio Tola, probabilmente, non si aspettava che una sua decisione, anche se su un tema delicato come quello dell’inquinamento elettromagnetico, potesse arrivare a suscitare l’attenzione mediatica nazionale e riaprire un acceso dibattito sui rischi e danni provocati alle persone a causa dalla prolungata esposizione a fonti di radio frequenza. Il Sindaco di Borgofranco d’Ivrea ha semplicemente affermato infatti di aver letto su internet alcuni documenti in materia e che ciò di cui è venuto a conoscenza non gli è piaciuto. Da qui la scelta, alcuni giorni fa, di spegnere il segnale wireless nella scuola della cittadina, ritornando alla tecnologia del collegamento via cavo “almeno fino a quando non sarà chiaro che il wi-fi non fa male ai bambini”. Questo gesto non è passato inosservato e, come dicevamo, ha aperto una riflessione sull’argomento, ricevendo tra gli addetti ai lavori e cittadini consensi, ma anche critiche.

Tra i colleghi di Tola contrari a questa scelta c’è anche Claudio Gambino, Sindaco di Borgaro, un Comune che in questi ultimi 5 anni ha investito oltre un milione di euro sulle nuove tecnologie nelle scuole, dotando i plessi scolastici di reti wireless, hot spot, lavagne multimediali e “regalando” a tutti gli alunni un notebook da utilizzare in classe. “Nessun studio ha finora spiegato scientificamente che il wi-fi può essere responsabile di tumori, insonnia, disturbi della personalità, emicranie e corrosione delle cartilagini – ha affermato Gambino – e se proprio la vogliamo dire tutta siamo continuamente esposti alle fonti elettromagnetiche, a scuola, a casa, in ufficio e in strada”.

wi-fi3CHI CONTROLLA? – La notizia di Borgofranco, dicevamo, ha riaperto la discussione sul tema non solo a livello locale. Ma cosa sappiamo di sicuro? Nonostante alcuni studi minimizzino i rischi e i danni provocati all’organismo umano dalle reti wireless e dai telefoni cellulari, la comunità scientifica non ha ancora espresso un parere unanime sulla materia. La documentazione a disposizione, tuttavia, è datata e più delle volte non tiene conto del fatto che la diffusione di apparecchiature wireless stia avendo una diffusione esponenziale nel tempo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità già dal 2012 avrebbe dovuto esprimersi sugli effetti espositivi degli organismi umani alle radio frequenze, ma ha rimandato la pubblicazione di un rapporto generale entro la fine di quest’anno.

ALCUNI CONSIGLI UTILI – In attesa di saperne di più è meglio tutelarsi seguendo alcuni semplici accorgimenti. Spegnere il wi-fi di casa in orario notturno; evitare di dormire lasciando sul comodino un telefono cellulare o cordless; posizionare il ruoter wireless in una stanza poco abitata durante il giorno. Non mettetelo nella camera dei bambini; evitare di far utilizzare il telefono cellulare ai bambini. Lo spessore delle loro ossa del cranio è minore di quello di un adulto, quindi l’esposizione alle onde elettromagnetiche è maggiore; evitare di utilizzare a lungo il telefono cellulare in macchina. L’automobile, in quanto metallica, trattiene le onde elettromagnetiche; se fate giocare i vostri bambini con un tablet, attivate la modalità aereo, in modo da disattivare le connessioni 3G e wi-fi.


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Giovanni D'Amelio