Con i primi caldi, anche sul nostro territorio le larve degli insetti sono uscite dai loro nidi. A rischio soprattutto i bambini e gli animali domestici.
di Giada Rapa
A prima vista può apparire come un bruco del tutto innocuo e, perché no, anche un po’ buffo con tutti quei piccoli peli a ricoprirne il corpo. Ma proprio per questo suo aspetto “attrattivo” soprattutto per i bambini e per gli animali domestici, la processionaria del pino si dimostra tutt’altro che inoffensiva. La peluria che ne riveste il corpo, infatti, è piuttosto urticante e si attacca facilmente alla pelle e alle mucose, provocando intenso prurito, ma anche congiuntivite se arriva agli occhi, difficoltà respiratorie se inalata e infiammazione delle mucose della bocca e dell’intestino se viene ingerita. In alcuni casi particolarmente gravi può causare shock anafilattico. In caso di dermatiti da contatto e congiuntiviti è importante lavare accuratamente gli abiti ad alte temperature e sciacquare abbondantemente gli occhi. Per difficoltà respiratorie, vomito e dolore addominale è indispensabile rivolgersi al medico. Per quanto riguarda gli animali domestici, soprattutto i cani, oltre al ricorso dal veterinario può essere utile effettuare lavaggi del cavo orale con una soluzione di acqua e bicarbonato. Ovviamente occorre molta cautela, poiché l’animale potrebbe risultare aggressivo.
I vari comuni della zona si stanno attivando per la prevenzione della processionaria, ma il caldo anomalo degli ultimi giorni ha portato una schiusa prematura dei nidi larvali e gli interventi in alcuni casi non sono stati portati a conclusione. Proprio per questa ragione diventa fondamentale allertare immediatamente gli uffici comunali in caso di avvistamento. Infatti è importantissimo evitare di debellarla da sé e fare subito le dovute segnalazioni agli assessorati all’Ambiente di persona o attraverso i canali ufficiali dell’ente. Se si utilizza una pagina Facebook privata è opportuno taggare il nominativo di qualche amministratore comunale affinché la comunicazione venga effettivamente presa in carico.