Parlare di mafie ai ragazzi


MAPPANO – Il giornalista De Chiara ha incontrato gli alunni della seconda media dell’Istituto Comprensivo Falcone. La scuola è stata premiata dalla Commissione Regionale per il miglior progetto sulla legalità svolto durante l’anno.

di Giada Rapa

2“È arrivato il momento di smettere di usare una terminologia impropria: le mafie non devono essere combattute, ma devono essere distrutte”. Non ci sono mezze misure nelle parole del giornalista e scrittore Paolo De Chiara, che nella mattinata di giovedì 19 maggio è intervenuto per affrontare il tema della legalità con i ragazzi delle seconde medie dell’Istituto Comprensivo Falcone di Mappano. Un discorso senza giri di parole, per raccontare ai giovani esattamente come stanno le cose. “Peppino Impastato diceva che la mafia è una montagna di merda e noi non dobbiamo avere timore di ripetere quelle parole, ma anzi dobbiamo avere il coraggio di urlarle. Ma le nostri armi migliori non sono le parole, bensì le matite. Dobbiamo iniziare a cambiare le cose dalle cabine elettorali, scegliendo il bene non solo per noi stessi, ma per la cosa pubblica”.

De Chiara, rispondendo ad alcune domande, ha anche raccontato cosa vuol dire essere giornalista, ovvero “dare voce a chi voce non ne ha, coloro che informano la cittadinanza con la schiena dritta e senza compromessi”. Durante la mattinata lo scrittore ha anche affrontato il tema del ruolo centrale delle donne nello spezzare quel codice del disonore di cui è fatta la ‘ndrangheta per il bene dei propri figli, proprio come fece Lea Garofalo per sua figlia Denise.

Grande coinvolgimento e partecipazione da parte dei ragazzi delle medie, ma soprattutto entusiasmo nell’apprendere che il progetto sulla legalità presentato per il Concorso Nazionale indetto dalla Fondazione Falcone è stato giudicato il migliore dalla Commissione Regionale. Il tema di quest’anno era “Come preservare la società dei fenomeni di ordinaria illegalità” e gli studenti hanno realizzato un fumetto con scene realizzate al computer per raccontare una storia divisa in più situazioni. “Lo fanno tutti, perché io no? Il rispetto delle regole diventa un comportamento da sfigati e ci porta a non scandalizzarci più per situazioni più gravi” raccontano i ragazzi, che sottolineano l’importanza di un gesto “banale” come pagare il biglietto del pullman. Al termine del confronto gli alunni hanno ricevuto un attestato di partecipazione per il concorso, consegnato dallo stesso De Chiara.


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