BORGARO – I consiglieri comunali grillini si sono recati nel plesso di via Garibaldi per un controllo della struttura. Rilevate, secondo loro, mancanze e anomalie che saranno presentate dettagliatamente in un’interrogazione nella prossima assemblea consiliare cittadina.
di G. D’A.
Con un post su Facebook, il consigliere comunale Alessandro Carozza, da poco subentrato al posto di Piero Calza tra le fila del Movimento 5 Stelle borgarese, ha reso pubblico una specie di rapporto conseguente ad un sopralluogo effettuato un paio di settimane fa, insieme alla sua collega Cinzia Tortola, presso la scuola Materna G. Peloso di via Garibaldi. “Ricordiamo che questo plesso scolastico – si legge sul social network – è stato costruito circa quattro anni fa nell’area Macchiorlatti, area che ad oggi non risulta ancora completamente bonificata nella sua totale estensione”.
La comunicazione prosegue contestando le modalità del piano anti incendio in vigore nella scuola (“la cartellonistica di evacuazione è stata fatta con stampa in formato A4, di difficile lettura e appesa alle pareti con nastro adesivo, inoltre mancano completamente indicazioni a terra che segnalino la via di uscita e il punto di raccolta e non esiste nulla che indichi dove si trovi il pulsante di attivazione ed allarme in caso d’incendio”), delle anomalie nell’impianto elettrico (“in tutte le aule sono posizionate prese elettriche industriali ad una altezza raggiungibile dai bambini”). “Andando nella zona mensa – proseguono i pentastellati – scopriamo che all’ingresso è presente un lavabo lungo di cui non si sa l’utilizzo…tavole e sedie rotte sono state riparate con abbondanti giri di nastro adesivo, un lavandino da bagno compare nella sala stoviglie dove sono posizionati a muro, sempre ad altezza bambino, degli erogatori di detersivo disinfettante”.
Incongruenze anche nella zona dove il personale si spoglia (“ci sono scatoloni accatastati uno sull’altro per terra per mancanza di armadi, nonostante la dirigente ne abbia fatto richiesta da circa tre anni”), . nella sala igienica (“dove non esiste un vano doccia, ma solo uno scarico tappato di cui nessuno sa il motivo”), e nel bagno dei diversamente abili (“manca una vaschetta con doccetta e maniglione per il lavaggio dei bambini”). E ancora. “All’esterno prendiamo atto che il progettista ha pensato ad una tettoia che non copre nulla quando piove”, “il giardino? Non esiste un cespuglio, un albero, un rametto, niente. Pare che non sia possibile impiantare nulla”, “i tombini sono a spigolo vivo”, “ed infine il cancello elettrico è chiuso con una catena”.
“L’amministrazione – conclude il post – dovrà fornirci dettagliate risposte alle nostre interrogazioni in cui chiederemo chiarimenti sulle documentazioni inerenti alle certificazioni di agibilità rispetto alle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico valutati secondo quanto dispone la normativa vigente”.