Da domani, lunedì 3 luglio, subentra l’Agenzia delle Entrate Riscossioni ad occuparsi dei recuperi e del contenzioso con i contribuenti. Presentata come una innovazione, cominciano in realtà a palesarsi le incongruenze, ed in alcuni casi anche vere e proprie violazioni della legislazione italiana.
di Sergio Motta
Ancora poche ore e in tutta Italia esordirà l’Agenzia delle Entrate Riscossioni. Anche a Torino i cartelli di Equitalia sono stati prontamente ricoperti, peraltro in modo antiestetico, con le nuove insegne. Dapprima società di diritto privato (di proprietà dell’Agenzia delle Entrate al 51% e dell’Inps al 49%), il nuovo soggetto è a tutti gli effetti un ente pubblico, dotato pertanto dei completi poteri di cui la Pubblica amministrazione possiede: accesso alle banche dati, ai conti correnti bancari, alla posizione lavorativa e previdenziale di ogni contribuente. Ma iniziano a palesarsi le prime incongruenze.
La prima violazione di rilievo è che i dipendenti ex Equitalia sono stati trasferiti direttamente all’Agenzia delle Entrare Riscossioni. La violazione consiste nel fatto che, mentre una società quale Equitalia può assumere per chiamata diretta, per l’assunzione presso gli enti pubblici la Costituzione prevede che venga indetto un concorso per titoli ed esami, che in questo passaggio da Equitalia all’AdE Riscossioni non è stato indetto. Non meno inquietante la nomina a Direttore dell’AdE Riscossioni di Ernesto Maria Ruffini già direttore di Equitalia; come non bastasse, Ruffini diventa a tutti gli effetti direttore dell’Agenzia delle Entrate, andando a sostituire Rossella Orlandi.
L’aspetto veramente allucinante è che, secondo lo Statuto pubblicato “i rapporti con l’Agenzia delle Entrate per i servizi prestati e per la condivisione delle banche dati e delle informazioni necessarie per lo svolgimento del servizio della riscossione […] sono regolati convenzionalmente. In altre parole Ruffini firmerà il contratto sia per l’Agenzia delle Entrate sia per Agenzia delle Entrate Riscossioni, cioè firmerà da solo per entrambi… Com’è facile intire, nei prossimi mesi migliaia di cartelle esattoriali verranno invalidate poiché i responsabili dei vari procedimenti non posseggono i requisiti richiesti dalla legge per l’emissione dei documenti impositivi. Ultimo ma non meno interessante: saranno milioni i ricorsi contro l’aggio, ancora previsto per AdE Riscossioni sui pagamenti, aggio che non può essere preteso da un ente pubblico.