VOLONTARIATO – Una notte in servizio con la Croce Verde: “Un salto nel passato, un volo nel futuro”


Di seguito la testimonianza diretta di come opera una squadra della sezione Borgaro-Caselle in caso di necessità. Come sempre a raccontarci questo viaggio è uno dei fondatori del gruppo locale dell’ente.

Emozioni allo stato puro per chi scrive, emozioni scaturite dal privilegio di trascorrere un intero turno di guardia notturna presso la sezione di Borgaro-Caselle della Croce Verde Torino. La squadra ospitante ci ha riservato il posto d’onore, ad iniziare da una giusta alimentazione serale, essendo l’inizio del turno fissato alle ore 20. Arriviamo insieme ad Elisa che ci accoglie con uno smagliante sorriso. In sede erano già presenti Beppe ,Fulvia, Guido, Mauro, e subito dopo si aggiunge Erika. Beppe è il responsabile. Immediatamente le formalità di rito: controllo dei mezzi, operatività, funzionalità, pulizia, disinfezione: in termine tecnico la “checklist” che viene fatta manualmente e informaticamente .Subito dopo segue la comunicazione alla centrale operativa della materiale presenza dei militi e della loro operatività. Saluto all’equipaggio smontante, stanco per una pesante giornata. Un protocollo perfetto: per i militi una routine, per noi spettatori una meraviglia vedere come uomini e donne mettano al servizio della comunità tanta passione, alta professionalità con tanta encomiabile umiltà.

Il tavolo è apparecchiato velocemente, “bisogna subito consumare i cibi potrebbe esserci un servizio che ci chiama e allora…. chissà quando torniamo”, così ci invita a cena Beppe. L’armonia che si sparge come un profumo d’oriente è palpabile e diventa un tutt’uno insieme all’ottima insalata capricciosa, l’arrosto e tanto altro, il tutto innaffiato – rigorosamente – dalla migliore acqua della SMAT. La sera assume gli auspici di un mare in calma piatta, una signora entra in sede e chiede un bicchiere d’acqua per beneficiare di una medicina prescritta dal medico di guardia. Fino a quel momento il telefono e la radio sembrano non esistere. Sopravviene un po’ di sonnolenza ed Elisa, prima di tutti, preferisce riposare dopo alcuni turni consecutivi di lavoro. Man mano, anche noi andiamo nella stanza dormitorio. Beppe si sincera che i telefoni siano a sua perfetta portata di mano e, ormai passata la mezzanotte, i militi vegliano – riposando -serenamente. Pensando proprio che… chissà potrebbe essere una guardia senza alcun intervento… Ma, non sarà così…

E’ l’una e due minuti, squilla il telefono, al secondo trillo Beppe risponde e subito annota i dati comunicati dalla centrale, non si avvertono nomi o indirizzi, tutto in codice, nel segno della più rigorosa privacy. “Ricevuto, partiamo subito”, la sua risposta professionale. Mauro era uscito in cortile ed aveva già acceso il motore dell’ambulanza , inserito i bulbi luminosi blu era seduto alla guida. Beppe frattanto disponeva che l’equipaggio in uscita ,vista la patologia sconosciuta della persona ammalata, fosse costituito da Erika e Elisa. Per noi il tempo di immortalare in uno scatto l’automezzo che si allontana da Cascina Nuova, destinazione Torino, via Stradella. Inizia il servizio: buona fortuna ragazzi.

Alle due e dieci minuti il rumore del motore dell’ambulanza rompe il silenzio assoluto nel luogo dove un tempo si udiva solamente il muggire delle vacche: segna il rientro dell’equipaggio. La persona che necessitava di cure era una signora ultra settantenne con valori pressori molto elevati. La centrale operativa ne disponeva il trasporto all’Ospedale Maria Vittoria (trasporto e destinazione vengono gestiti su disposizione del 118) ,dove costei viene trattenuta per i necessari e doverosi controlli. Appena rientrati l’equipaggio segue la procedura che prevede la pulizia interna dell’ambulanza, la sua aerazione, il parcheggio su attacchi di energia elettrica per le apparecchiature medicali, e… il nuovo auspicabile riposo dell’equipaggio. Passano poco più che due ore , sono le 4,05 , arriva il nuovo allarme. Questa volta il servizio riguarda una persona cardiopatica che necessita di cure a Caselle. Beppe dispone che il servizio venga effettuato da lui stesso, unitamente a Fulvia e Mauro – quest’ultimo – sempre alla guida. Velocemente l’uscita dell’ambulanza e altrettanto veloce l’arrivo in loco.

L’ammalato dopo un intervento al cuore di poche settimane orsono avvertiva dolori al torace che inducono la famiglia a richiedere l’aiuto del 118. Il servizio in prima istanza era classificato non urgente, ma accertata la patologia del paziente, anche in considerazione dei parametri vitali effettuati sul posto, la centrale elevava il grado di rischio da “verde” a “giallo” disponendo l’avvio urgente verso l’ospedale ciriacese. Il ritorno alla operatività dell’equipaggio veniva dato alle 5,10 e l’ambulanza rientrava a Borgaro alle 5,35. Chiusure dei servizi in modo informatico e manuale, impegnavano ancora l’equipaggio fino alle 5,40. Seppure le tenebre della notte erano ancora profonde, già si sentiva il traffico veicolare aumentare; è la città che si sveglia e poco dopo arrivava una militessa che avrebbe poi preso servizio alle sei – con un altro collega – per garantire la continuità. L’equipaggio pensava ancora di concedersi qualche momento di riposo, in attesa di prendere poi – ognuno – la strada della propria abitazione, per dedicarsi all’attività lavorativa. Inizia un nuovo giorno, la notte è passata. Così fanno i volontari della sezione di Borgaro-Caselle da 43 anni e a Torino da 110.

La nostra visita è avvenuta fra il 10 e l’11 settembre 2018 dalle 20 alle 6 del mattino e tutto ciò grazie alla collaborazione della Responsabile di Sezione che ci ha reso omaggio nella sera e grazie ai militi che ci hanno meravigliosamente ospitato. Eventuali informazioni pensando sempre di poter accrescere il numero dei militanti: Croce Verde. Via Italia, 45 – Borgaro tel 011 .4501741.


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Giovanni D'Amelio