Borgaro: prosegue la raccolta firme tra i cittadini per chiedere nuovi medici di famiglia


La petizione, indirizzata alla Regione Piemonte e all’ASL TO4, ha raggiunto quasi 500 sottoscrizioni. Diversi i negozi che hanno aderito all’iniziativa e dove si può velocemente compilare il modulo. I promotori: “Presto alzeremo ancora di più la voce per farci sentire”.

dalla Redazione

In una settimana quasi raggiunta la quota di 500 firme raccolte. Parliamo della petizione popolare spontanea, appoggiata dal nostro giornale, partita sabato 7 maggio per chiedere alla Regione Piemonte e all’ASL TO4 di intervenire celermente per risolvere la delicata problematica della mancanza di medici di base in città. Una criticità che, vista la mancanza di posti sul territorio comunale, non solo ha costretto molti concittadini a rivolgersi a dottori di Mappano e Caselle, che fanno parte dello stesso Distretto Sanitario di Borgaro, ma anche a parecchi di rimanere senza assistenza perché impossibilitati a spostarsi..

Dopo avere “presieduto” i mercati del sabato e del giovedì, i promotori dell’iniziativa, che vede l’ex consigliere comunale Giuseppe Ponchione come primo firmatario, nei prossimi giorni hanno pensato di spostare la sottoscrizione presso alcune attività commerciali che hanno al momento aderito all’iniziativa. Ecco l’elenco: Edicola Lombardo (via Cirié), L’Armadietto (via Ciriè), Cafè 70 (via Ciriè), Panetteria Rosmino (via Cirié), Icecream (via Ciriè), Vanity (via Cirié), Gabry Design (via Cirié), Bar Cremeria del Centro (via Lussemburgo), Cartoleria Mamilù (via Cirié), El Paneté (via Lussemburgo), Farmacia Comunale (Agorà), Euroteam (Agorà), Tecnocasa (Agorà), Universo Cialde (Agorà), La bottega del Buongustaio (via Svizzera), Mod Abbigliamento (viale Martiri della Libertà), Ortofrutta & Gastronomia (viale Martiri della Libertà), Divino Rosso (viale Martiri della Libertà).

Tuttavia altre modalità di protesta sono allo studio, “perché – affermano gli stessi promotori – dobbiamo alzare ancora di più la voce per farci sentire, ce lo chiedono i cittadini, i quali come sempre, sono coloro che pagano sulla propria pelle le disfunzioni delle pubbliche amministrazioni”.


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Giovanni D'Amelio