La scrittrice e fotografa canavesana, Vicepresidente del Circolo Fotografico Casellese, ha realizzato un progetto multi-artistico dal titolo “FreeCage”. Che vuole anche diventare una community dove gli artisti possano collaborare tra loro ed esprimersi al meglio.

dalla Redazione
Uno spettacolo multi-artistico che unisce la fotografia, gli audiovisivi, la musica dal vivo, il teatro d’improvvisazione e il tango, in un melting pot artistico che rimane in equilibrio tra la ragione e la mente. “Perché quando si mette in gabbia il cuore tra le sbarre dei pensieri, si perde l’autenticità dell’istinto”. Ma anche un non-luogo artistico senza giudizio, uno state of mind, un momento in cui ci si può concedere il lusso di lasciarsi andare. “Spesso inseguiamo ciò che è giusto per gli altri anziché seguire ciò che è giusto per noi stessi”. È un’esperienza emotiva, è un viaggio interiore, un momento in cui possiamo toccare con mano il potere della delicatezza e dell’empatia. Che intende anche diventare una community artistica in cui gli artisti intendono collaborare fra loro esprimendosi con la propria personalità e individualità, per condurre gli spettatori tra concetti e visioni accessibili talvolta solo a particolari linguaggi artistici.
Tutto questo è FreeCage, spettacolo ideato dalla scrittrice e fotografa canavesana Doriana De Vecchi, anche Vicepresidente del Circolo Fotografico Casellese, che ha visto il suo debutto teatrale a Torino, presso la Sala Scicluna, in Via Renato Martorelli 78, Barriera di Milano. Uno spettacolo che ha portato in scena una performance di tango curata da Luigi Martinotti e Nadia Mussa, rendering 3D e video a cura di Roberto De Lucia, teatro improvvisato e chitarra acustica a cura di Davide Traversa, poesia improvvisata, video e fotografia curati dalla stessa Doriana De Vecchi. “Una serata suggestiva, evocativa, inclusiva e avvolgente, inebriata dall’aroma del caffe offerta dalla Lavazza che ha promosso la serata, e laddove il potere salvifico dell’arte diventa protagonista indiscussa” ha commentato l’autrice.