I comuni cercano di stimare i danni per inoltrare delle richieste di indennizzo in Regione Piemonte, ma non sarà facile ottenere rimborsi se non interverrà ulteriormente il governo centrale.
di G. D’A. e Giada Rapa
Numero di luglio di Sullascia.net LEGGI IL GIORNALE / SCARICA IL GIORNALE
Anche nella nostra zona le variazioni climatiche si fanno sentire, soprattutto nel settore agricolo. Le calamità naturali, come la violenta grandinata dello scorso 30 giugno, e il lungo periodo di siccità, che ha costretto il Consiglio dei Ministri a dichiarare lo stato di emergenza anche per il Piemonte, stanno mettendo letteralmente in ginocchio un comparto. “I danni maggiori – spiega Stefano Torazza, dell’omonima cascina borgarese in zona parco Chico Mendes – riguardano la coltura del mais. La grandinata di fine giugno ha dato il colpo di grazia ad una situazione già resa critica dalla mancanza di piogge e dall’aumento dei costi di semina, che sono lievitati di circa l’80%”. Una situazione che, chi più chi meno, sta colpendo tutti. “Chi di noi – aggiunge Torazza – ha la fortuna di avere più acqua grazie a diritti acquisiti e strutture proprie, può irrigare i campi e quindi contenere le perdite, ma ci troviamo tutti a fare i conti con le poche risorse”.
E se Borgaro piange, Caselle certo non ride. A confermare che il settore agricolo sta vivendo un momento particolarmente difficile -che secondo le stime non si esaurirà nei mesi estivi e che purtroppo proseguirà in quelli autunnali- è Giovanni Verderone, proprietario della Cascina Verderone, presso la quale è stato piantumato l’ulivo della pace da parte dell’ANPI Caselle-Mappano Sezione “Santina Gregoris” in occasione della Festa della Liberazione. “La siccità sta sicuramente causando problemi, ma fortunatamente a Caselle abbiamo sempre avuto un po’ di acqua per irrigare i campi e siamo riusciti a mitigare un po’ i danni sulle coltivazioni di mais. Oltre alla siccità ci siamo trovati a fare i conti anche con una violentissima grandinata: è stata questa in particolare a causare circa l’80% dei danneggiamenti alle colture” racconta Verderone. “Ho tanti anni alle spalle, non sono più un ragazzino, ma un’annata disastrosa come questa non l’ho mai vista” conferma amaramente. Sostenendo che questa situazione porterà notevoli difficoltà anche nei prossimi mesi. “Sicuramente in autunno ci saranno conseguenze, in primis perché verrà a mancare l’alimentazione per gli animali. Pensiamo solo ai bovini, per i quali non si riesce a fare il fieno: qualcuno, infatti, si sta già muovendo per vendere il bestiame proprio per paura di non farcela. Inutile dire che va tutto bene: la siccità, abbinata alle calamità naturali, ha creato grosse problematiche per un settore che sta vivendo un momento triste e negativo”.
Per quanto riguarda i danni provocati dalla grandine i vari comuni si stanno mobilitando insieme agli agricoltori e a Coldiretti per contare i danni ed inoltrare le pratiche in Regione Piemonte. “Tuttavia – asserisce l’assessora borgarese alle Risorse Produttive, Federica Burdisso – non sarà facile ottenere dei rimborsi perché ci sono pochi fondi e criteri burocratici rigidi da rispettare. L’unica speranza è che intervenga il Ministero competente con nuovi stanziamenti“.