Anche quest’anno gli eventi promossi sul territorio di Borgaro, Caselle, Mappano e San Maurizio Canavese sono stati diversi, perché la tragedia che ha colpito la popolazione ebraica non può e non deve essere dimenticata.

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di Giada Rapa e Francesca Venuti
La recente aggressione a un ragazzino ebreo in Toscana, proprio a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata della Memoria, ha aperto ulteriormente una ferita che non si è ancora rimarginata. Ma riporta anche l’attenzione su quanto sia importante insistere sul ricordo della Shoah, non solo il 27 gennaio. Fondamentali le scuole che ogni anno si attivano con momenti di riflessione, filmati e conferenze, nonché le amministrazioni locali, che anche per questo 2022, nonostante la curva dei contagi in crescita e il Piemonte in zona arancione, ha deciso -in alcuni casi- di organizzare eventi seguibili anche in streaming.
BORGARO – Momenti di riflessione, nella serata del 28 gennaio, grazie allo spettacolo teatrale di letture “Auschwitz: dove la Morte diventa Mestiere”, portato in scena a Cascina Nuova grazie alla collaborazione tra Comune, l’ANPI di Borgaro – Sezione “Ercolina Suppo” e il CDM, ma visibile esclusivamente in streaming -per motivi sanitari- attraverso la pagina Facebook Radio Borgaro Popolare. D’impatto la lettura di un’intervista a Edith Bruck, scrittrice, sceneggiatrice, attrice sopravvissuta ai campi di sterminio, la quale afferma che l’Italia non ha mai fatto veramente i conti con il suo passato: le leggi razziali del ’38, ma anche “la politica di repressione nelle colonie africane, gli eccidi nei Balcani, le collaborazioni con gli alleati nazisti, i tanti italiani delatori che avevano come unico obiettivo quello di appropriarsi dei beni dei propri connazionali che avevano la sola colpa di essere ebrei”.
CASELLE/MAPPANO – La città dell’aeroporto e l’ex-frazione hanno realizzato due serate che hanno visto come relatore lo storico Davide Aimonetto. Tema principale lo Yad Vashem, l’Ente Nazionale per la Memoria della Shoah. Il compito della struttura, suddivisa in diverse anime -dal Museo dell’Olocausto, alla Sala della Memoria, passando per la Sala dei Nomi e il Memoriale dei Bambini fino ad arrivare alla Valle delle Comunità e al Giardino dei Giusti, senza tralasciare il Museo dell’Arte dell’Olocausto- è quello di documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah, preservando la memoria storica di ognuna delle 6 milioni di vittime. Un lavoro estremamente minuzioso che continua ancora oggi -perché ogni singolo nome rappresenta una storia- attraverso un paziente lavoro di osservazione fotografica e di ascolto delle testimonianze dirette e indirette. E se la serata di Mappano è stata maggiormente incentrata sullo Yad Vashem nella sua completezza, a Caselle ci si è soffermati maggiormente sul Giardino dei Giusti, dove ogni albero porta il nome di un Giusto tra le Nazioni, ovvero di color che, senza alcun tornaconto personale, hanno deciso di aiutare, salvando la vita anche solo a un ebreo. In modo particolare è stata raccontata la storia di Giorgio Perlasca, che ha salvato la vita a oltre 5 mila ebrei ungheresi fingendosi un Console Spagnolo.

SAN MAURIZIO CANAVESE – Collaborazione sinergica tra l’amministrazione locale e l’ANPI, Sezione “Giuseppe Ferrero”, che ha coinvolto anche l’Istituto Comprensivo. La mattina del 27 Gennaio, nonostante la fitta nebbia e il freddo, davanti all’ingresso delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado, bambini e ragazzi hanno trovato dei manifesti d’inciampo, con l’invito a riflettere su questa Giornata e l’invito a deporvi accanto una pietra, poiché nella tradizione ebraica simboleggia la trasmissione della memoria di padre in figlio. In modo particolare sono state ricordate le figure che danno il nome alle Scuole Primarie della città: i fratelli Luigi e Pietro Pagliero, nati a San Maurizio Canavese e che il 29 dicembre 1944 vennero fucilati nel prato antistante la Chiesa Vecchia; e Carlo Angela “Giusto tra le Nazioni”, che proprio a San Maurizio ha salvato numerose vite.
