La scorsa settimana, al Palazzetto dello Sport, si è svolto un intenso confronto con i ragazzi dell’istituto Comprensivo. Alla sera, invece, Ghidini ha parlato con le numerose famiglie intervenute.

di Giada Rapa
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Al mattino, 330 ragazzi dell’Istituto Comprensivo a riempire il Palazzetto dello Sport per ascoltare commossi la storia di Giampietro Ghidini e di suo figlio Emanuele, scomparso all’età di 16 anni. Alla sera, nel medesimo luogo, è toccato agli adulti per ascoltate la stessa storia.
Non è stata una malattia a causare la morte prematura di Emanuele, ma una scelta sbagliata che lo ha portato, durante una serata tra amici, a provare una pasticca di droga. E da lì a gettarsi nel fiume vicino a casa, perdendo la vita. Un dolore enorme per Gianpietro e la sua famiglia, un dramma che ha messo in discussione quanto fatto -o non fatto- da genitore: le ore dedicate al lavoro a discapito della moglie e dei figli alla ricerca di una soddisfazione mai arrivata, non capire il disagio interiore del suo secondogenito perché troppo preso dai propri problemi.
Da quel tragico giorno, papà Giampietro si è risollevato –complice anche un sogno, dove il figlio gli ha donato una grande forza- fondando l’associazione Ema PesciolinoRosso e girando per l’Italia raccontando la sua esperienza. Per educare sul tema dell’utilizzo delle droghe, del saper dire “no” anche se ciò comporta l’esclusione dal gruppo. Ma papà Giampietro non parla solo ai giovani: parla anche alle famiglie, per sensibilizzare al dialogo e far capire l’importanza dei momenti condivisi. Perché spesso si pensa di avere molto tempo per rimediare, ma a volte quel tempo non c’è più.
Particolarmente toccanti anche le lettere, rivolte ai ragazzi e ai genitori, scritte dalla Dirigente Scolastica Lucrezia Russo, nelle quali si ammettono le imperfezioni dei genitori, ricordando però che i familiari saranno sempre un porto sicuro, un luogo metaforico nel quale essere capiti e amati per ciò che si è. “Perché dobbiamo amare i nostri figli per come sono e non per come vorremmo che fossero”.