Partito il collaudo del mega impianto di Borgaro che riciclerà la plastica di tutto il torinese


Nei 77mila metri quadrati, di cui un quarto coperti, inizialmente arriveranno 20mila tonnellate prodotte nel capoluogo e in diversi comuni della Città Metropolitana.

di G. D’Amelio

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Da qualche settimana, è entrato nella fase di collaudo il mega impianto gestito di I.Blu, una controllata di Amiat Gruppo Iren con provata esperienza nel riciclo e recupero delle frazioni di plastica. Il colosso, per il quale c’è un piano d’investimento che supera i 40 milioni di euro, si estende su una superficie di circa 77mila mq, tra i più grandi esistenti in Europa nel suo genere, capace a pieno regime di arrivare a lavorare e selezionare fino a 100mila tonnellate di materiale all’anno. Posizionato ai margini del territorio borgarese, sull’area che una volta era occupata dall’edificio di compostaggio, il gigante di ferro raccoglierà la plastica prodotta nel capoluogo torinese e nei comuni della Città Metropolitana, ma già pretrattata nello stabilimento di Pianezza.

“Un impianto moderno ad alta tecnologia avanzata che guarda al futuro – spiega il Sindaco di Borgaro, Claudio Gambino – che lavora a secco grazie alla presenza di lettori ottici che suddivido la plastica per un successivo recupero e riutilizzo, secondo le direttive dettate da Corepla. Questo processo – aggiunge il primo cittadino – non produce né fumi e né odori, e in generale nessun tipo di inquinamento, e quindi siamo convinti che lo stesso non provocherà nessun problema ambientale, nemmeno a livello di trasporto dei materiali. Chiaramente – conclude Gambino non dimenticando tutte le criticità comportate dall’ex Compostaggio – il nostro Comune resterà vigile e segnalerà tempestivamente al gestore ogni tipo di problematica dovesse presentarsi”.


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Giovanni D'Amelio