Caselle: Terezin e il ricordo nel presente


Nella serata di ieri, giovedì 2 marzo, si è tenuto un incontro organizzato dai ragazzi e ragazze delle terze medie riguardante il campo di internamento nazista. Presenti all’evento i vertici della comunità ebraica di Torino.

di Alessia Sette

Caselle – Quando il passato diventa importante e difficile da mandare giù, diventa un dovere fare memento e non smettere mai di ricordare. Così, l’Istituto Comprensivo di Caselle, ha organizzato un evento dalla tematica di estrema rilevanza: “Terezin, la propaganda che uccide“. Il progetto, sostenuto da video, letture e pensieri, è stato presentato presso la sala Fratelli Cervi a partire dalle ore 20 e ha preso vita grazie all’impegno dei ragazzi e delle ragazze delle terze medie con il sostegno in particolare della professoressa Antonacci e l’aiuto degli altri professori. Ospiti della serata, il Rabbino Capo di Torino Ariel Di Porto, il Presidente della comunità ebraica di Torino Dario Disegni, il suo Vice David Sorani, il Vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni e la dirigente scolastica delle scuole ebraiche di Torino Sonia Brunetti.

“Proviamo una forte emozione – ha dichiarato Loredana Meuti, Dirigente dell’Istituto Comprensivo casellese – ad avere qui con noi il Rabbino Capo di Torino e le altre cariche della comunità ebraica. Il titolo della serata non è casuale: “Terezin la propaganda che uccide” perché questa è stata Terezin, propaganda e morte. I ragazzi hanno scelto di approfondire un argomento molto difficile, focalizzando l’attenzione proprio su quel luogo, nel quale fu presentata la più grande e temibile bugia, attraverso una propaganda spietata e tremenda. Una bugia per far credere al mondo che gli ebrei fossero in un giardino ameno, per poi scoprire l’amara verità. Abbiamo voluto realizzare un collegamento tra passato e presente, tra la propaganda di ieri e di oggi, quella trasformata dal digitale che può creare fatti davvero disastrosi. I ragazzi hanno, quindi, lavorato con impegno per cercare quella verità, spesso celata ma cruda e terribile“. A seguire ha preso la parola Erica Santoro, assessora alla Cultura e all’Istruzione. “Si tratta di una serata particolarmente importante: da un lato per gli ospiti presenti, dall’altro perché sono i nostri ragazzi che ci mandano un messaggio forte. Il nostro compito è ascoltarli, guidarli e sostenerli. Sono il nostro faro, e noi abbiamo una responsabilità che non ammette alibi nei loro confronti: abbiamo il compito farli crescere come ragazzi e cittadini“.

“Abbiamo condiviso l’idea di lavorare con i ragazzi in occasione del 27 gennaio per far diventare essi stessi protagonisti e non solo spettatori della storia. Siamo un pezzo nel cammino dell’umanità, e noi abbiamo il compito di raccogliere il testimone e tramandarcelo. L’unico modo per tentare, quindi, forse di non commettere errori, è usare il passato come mappa, per creare relazione e ponti tra passato e presente. Altrimenti, si ricade nell’errore, lacerando la storia dell’umanità. Noi siamo chiamati a progredire e camminare insieme, e questa serata mostra come il grande lavoro dei ragazzi e delle ragazze ci permetta di passare dal ricordo alla memoria, facendo tesoro di ciò che è successo prima di noi” ha sottolineato il Sindaco Luca Baracco.

L’evento è stato aperto da un pezzo suonato dall’artista musicale Nino Carriglio, e poi attraverso filmati e immagini, gli studenti hanno presentato i quattro temi su cui hanno lavorato: i cambiamenti nella percezione umana generati dalla rivoluzione scientifica e la successiva ondata di trasformazione, la propaganda utilizzata come strumento per azzerare il dissenso, Terezin e la propaganda di Hitler e infine la propaganda nel nostro tempo. È stata una serata ricca di momenti che hanno portato le persone presenti in sala a riflettere e a emozionarsi: un ottimo lavoro realizzato con attenzione e passione, per mostrare come sia un impegno di tutti non dimenticare mai e cercare di essere sempre migliori.

 


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Alessia Sette