Focus sul Consorzio CIS di Cirié, a cui aderiscono 38 comuni, tra i quali anche Borgaro, Caselle, San Francesco, San Maurizio, Cirié, San Carlo, Lanzo. Aumenta l’assistenza economica tra i servizi erogati, mentre la tipologia di utenza maggiore è quella degli adulti che da tempo ha superato quella degli anziani.
di Giovanni D’Amelio

Il Presidente del CIS, Roberto Canova
Da pochi giorni è stato approvato il bilancio di previsione 2017 del Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali di Cirié (CIS), un documento finanziario che si aggira su un totale di poco più di 18 milioni di euro. “Un conto in linea con quello dello scorso anno – spiega Roberto Canova, Presidente del Consorzio – visto che il consolidato del 2016 si è chiuso sui 20 milioni di euro e che al momento aspettiamo la conferma dello stanziamento di 2 milioni di euro dalla Regione Piemonte ancora da contabilizzare. Per quest’anno non abbiamo subito tagli, ma le risorse non bastano mai perché le richieste di aiuto sono in continuo aumento e noi non riusciamo a soddisfarle tutte. Per esempio, destiniamo oltre un milione di euro per interventi di contrasto alla povertà, ma sappiamo bene che sono pochi”. Questo bilancio, in buona parte, è dato dalla somma che ogni Comune versa all’ente, 29,50 euro per ogni cittadino residente, in cambio di una serie di servizi che per legge sono delegati al Consorzio e che spaziano appunto dal sostegno economico alla cura e all’accudimento di anziani e disabili, dal rafforzamento della capacità educativa dei più giovani al contrasto al disagio socio culturale degli individui. Ma la spesa per i comuni non si esaurisci qui. “Ogni amministrazione – conferma Canova – in base ai bisogni del proprio territorio, integra le somme date al CIS con altre stanziate autonomamente durante l’anno secondo determinate scelte politiche rivolte al welfare locale, o ancora al CIS per altri servizi (per esempio l’emergenza abitativa, ndr) di cui non è in grado di gestire direttamente”. Sulla tenuta futura dei servizi garantiti dal Consorzio il Presidente vede il bicchiere mezzo pieno. “Continuiamo a lavorare per non tagliare, cercando di risparmiare lì dove è possibile, ma tutto sommato sono ottimista”.
COS’E’ IL CIS – Il Consorzio dei Servizi Socio-Assistenziali è in funzione dall’1 gennaio del 1997, costituito inizialmente da 17 comuni del territorio, tra i quali Borgaro, Caselle, San Maurizio, San Francesco, Cirié. All’inizio del 2016 hanno aderito all’ente altri 21 comuni appartenenti alla ex Comunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Castelnone. La missione del CIS è promuovere il benessere delle persone attraverso interventi di prevenzione, promozione, tutela, cura e inclusione sociale. L’ente è governato dall’assemblea consortile, dove siedono i rappresentanti dei vari comuni, che fissa l’indirizzo polito-amministrativo e di controllo dell’organismo, da un consiglio di amministrazione composto da 6 consiglieri, con funzione esecutiva, e da un Presidente, che coordina l’attività del Consorzio.
IL NUMERO DEGLI UTENTI – Il Consorzio si occupa di cittadini in difficoltà: minori, portatori di handicap, soggetti svantaggiati, persone in condizioni di bisogno. Nel corso del 2015 il CIS ha seguito 8.363 persone, pari a 4.307 famiglie (il dato è comprensivo anche degli utenti seguiti dalla ex Comunità Montana). Su una popolazione residente di 122.473 unità, al 30 giugno 2015 la percentuale assistita ha sfiorato il 7% (6,82%) del totale. La tipologia di utenza più numerosa è rappresentata dagli adulti (3.735, il 45%), seguita dagli anziani (2.505, 30%), minori (1.492, 18%) e disabili (631, 7%).
I SERVIZI PIU’ RICHIESTI – L’assistenza economica conta 1.450 richieste di aiuto, l’assistenza domiciliare 300 casi, l’educativa territoriale 230, centri diurni 100, inserimenti in preside residenziali 170, integrazioni alle rette di inserimento 226, affidamenti familiari 78, sostegno a persone non autosufficienti 55, telesoccorso anziani 144, interventi in collaborazione con l’autorità giudiziaria 500, segretariato sociale vario 3.000. Il 2015 ha registrato un cambiamento di categoria rispetto alle maggiori richieste di aiuto, portando gli adulti a superare gli anziani, da anni al vertice di questa statistica per prestazioni ricevute.