Mappano: con il GAT alla scoperta dei siti romani di Pollentia e Augusta Bagiennorum


La conferenza, svoltasi presso la sala Lea Garofalo, ha visto come relatore Mario Busatto, Direttore Organizzativo del Gruppo Archeologico Torino.

di Giada Rapa

Mappano – Una serata alla scoperta di due importanti siti archeologici piemontesi, Pollentia e Augusta Bagiennorum, ovvero le attuali Pollenzo e Bene Vagienna, entrambe situate in provincia di Cuneo. Tante le curiosità e gli aneddoti legati a questi due siti di epoca romana raccontate da Mario Busatto, Direttore Organizzativo del Gruppo Archeologico Torino, nella conferenza svoltasi mercoledì 23 maggio presso la sala Lea Garofalo di Palazzo Civico. Un evento che rientrava nella ricca serie di iniziative del Maggio Mappanese, che proseguirà fino al 17 giugno.

“Lo sviluppo della città di Pollentia è legata soprattutto al fenomeno della centuriazione, ovvero un sistema di organizzazione del territorio agricolo per quei militari che andavano in pensione. Prima di tutto Pollentia fu una turris, ovvero una torre di legno per controllare l’accampamento, poi castellum e oppidum, ossia un punto di protezione militare” ha spiegato Busatto iniziando proprio da Pollenzo. “Uno dei monumenti particolarmente interessanti della città è il turriglio, monumento celebrativo a Gaio Mario, che oggi possiamo ammirare grazie a una minuziosa ricostruzione fatta da Francesco Corni. Inoltre, dove oggi sorge l’Università del Gusto, sono state rinvenute diverse rovine di domus romane”.

Augusta Bagiennorum venne invece fondata in età imperiale, intorno al 27 a.C, più o meno nello stesso periodo in cui venne anche fondata Torino. La curiosità della città è che non era circondata da una cerchia di mura, bensì da un perimetro trapezoidale privo di un lato, in quanto difeso da quello che oggi è un fiumiciattolo, ma che all’epoca era ricco d’acqua. “Nacque in modo particolare per la sua posizione strategica, poiché posta al centro di una rete stradale. Divenne un importante punto di scambio, una sorta di supermercato dell’epoca. Questa era una città ricca ed elegante, infatti qui sono stati ritrovati molti piatti in sigillata, che era il materiale del vasellame di lusso, quasi sempre firmato dall’autore”.

A seguito della conferenza Busatto ha inoltre illustrato alcune delle attività del GAT al numeroso pubblico presente.


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