La nota “organizzatrice di matrimoni” torinese racconta alcuni segreti di una delle nuove professioni emergenti anche in Italia. “E’ fondamentale seguire gli sposi passo passo e aiutarli a vivere serenamente uno dei giorni più belli della loro vita”.
di Sara Di Francesco
L’organizzatore di matrimoni è una figura professionale piuttosto diffusa negli Stati Uniti, ma che da una decina d’anni inizia a diffondersi anche in Europa e in Italia. Chiara Viarisio è una delle wedding planner più note a Torino e al suo attivo conta più di 70 matrimoni seguiti.
Chiara, innanzitutto come si diventa wedding planner? Ci sono dei corsi di formazioni tenuti dai wedding planner (anche io ne tengo diversi), comunque sconsiglio di aprire un’attività dopo aver frequentato un solo corso. Bisogna fare esperienza nel mondo del wedding: lavorare in un catering, con un fioraio, per una location e così via. Ognuno deve trovare il modo per introdursi in questo mondo e capire, ad esempio, quali sono i fornitori coinvolti per acquisire più nozioni possibili.
Bisogna avere qualche attitudine particolare o è un lavoro che potenzialmente potrebbero fare tutti? Ci sono molte capacità per diventare un bravo wedding planner, ad iniziare da quelle organizzative e logistiche. Sono molti i fornitori coinvolti il giorno del matrimonio e il wp deve essere in grado di coordinarli e lavorare bene in team. Tutto il lavoro di sei mesi/un anno si realizza in 8/19 ore di matrimonio ed il wp è colui che gestisce la logistica della giornata e le tempistiche. Poi bisogna avere empatia verso chi si ha davanti – capire gli sposi, i loro desideri e le loro paure è fondamentale – essere creativi e saper gestire lo stress – capita sempre l’imprevisto il giorno del matrimonio e il wp deve essere in grado di risolvere i problemi senza che nessuno si accorga di nulla.
Quali sono i pro e contro di questa professione? È un lavoro bellissimo in quanto si sta a contatto con persone che stanno vivendo uno dei giorni più importanti della loro vita. Si sta a contatto con le cose belle della vita, ovvero il cibo, i fiori, i vestiti, però è anche un lavoro che ti impegna i week end, le sere per gli appuntamenti… certe volte è difficile far capire che si ha una vita privata…
Lei lavora da sola o ha un tuo team? Io mantengo il contatto con gli sposi e li seguo in tutto l’iter organizzativo, passo dopo passo. Ho comunque delle persone che mi affiancano, soprattutto il giorno del matrimonio. In quella giornata siamo sempre in due se non in tre, per gestire bene tutti i momenti.
Quanto i “promessi sposi” oggi usano il web per preparare il loro matrimonio? E’ naturale che chi sta per fare un passo così importante faccia una prima analisi sul web cercando fornitori e soluzioni; infatti ricevo moltissimi contatti su internet. Poi però – proprio perché il passo è così importante – il contatto umano e la relazione professionale diretta diventa necessaria. Racconto a chi viene da me le fasi di preparazione dell’evento, le emozioni che si apprestano a vivere con una passione che da un sito web (seppur ben fatto) è poco raccontabile. Ad ogni modo io sono molto presente sui social, da Facebook a Linkedin a Instagram.
Ultima domanda: quali servizi offre un wedding planner? Personalmente offro un servizio di Full Wedding Coordination, ovvero seguo gli sposi in ogni passo dell’organizzazione del loro matrimonio. Partendo dalla ricerca della location per il luogo della cerimonia e ricevimento, coordinamento e supervisione, contatto con i fornitori etc. Il mio lavoro si conclude con la mia presenza durante il giorno del matrimonio, in modo da coordinare tutti i fornitori e controllare che tutto fili liscio.
(L’intervista è stata realizzata da Sara Di Francesco, studentessa borgarese di Innovazione Sociale, Comunicazione e Nuove Tecnologie per professione, blogger per passione).