Caselle: con “Politicamente” si è concluso il primo ciclo di incontri della rassegna 365 Giorni Donna


Nell’incontro di venerdì 13 aprile, presso la Sala Consiliare, è stato trattato il tema del ruolo della donna all’interno del contesto politico e delle misure legislative rivolte ad incrementare la loro partecipazione elettorale.

di Giada Rapa

Caselle – Venerdì 13 aprile si è svolto l’ultimo – o forse no, come ipotizzato dall’assessora Angela Grimaldi – appuntamento della rassegna “365 Giorni Donna”, che ha affrontato le diverse sfaccettatura del ruolo femminile all’interno della società. L’incontro in questione, svoltosi presso la Sala Consiliare di Palazzo Mosca, ha focalizzato l’attenzione dal punto di vista politico, con gli interventi della ricercatrici del Consiglio Nazionale delle Ricerche Lisa Sella ed Elena Ragazzi, della neo Vicepresidentessa del Senato Anna Rossomando e dell’onorevole Claudia Pochietto.

Una prima parte ha riguardato un aspetto più “tecnico”. Lisa Sella ha infatti introdotto alcuni dati, frutto di un lavoro svolto da un gruppo composto anche da Igor Benati, Greta Falavigna, Ugo Finardi, Alessandro Manello ed Elena Ragazzi, relativi al Progetto SVEGLIEStudio e ValutazionE dell’impatto delle misure di riequilibrio di Genere previste dalla Legislazione vigente In materia di cariche Elettive e di governo- portato avanti dal CNR-Ircres in collaborazione con il Dipartimento per le Riforme Istituzionali della Presidenza del Consiglio del Ministri. “Lo studio ha riguardato alcuni provvedimenti, come la Legge n°215 del 2012, che per i comuni al di sopra dei 5 mila abitanti prevede una quota di almeno il 33,3% nelle liste di uno dei due sessi e della doppia preferenza di genere. Tra il 2012 e il 2016 c’è stato un incremento delle candidature femminili” ha spiegato Sella, lasciando poi la parola alla collega Elena Ragazzi, che è entrata nel merito di ciò che si può fare per ottenere un migliore equilibrio di genere. “In base ai nostri studi si evince che la sola quota di genere, senza altri meccanismi collaterali, permette la partecipazione delle donne ma non ne assicura il successo elettorale. In condizioni di doppia preferenza, si è invece notato un netto aumento sia nella quota di candidature che in quella delle elette, con un impatto medio di 12 punti percentuali”. Una versione più approfondita dello studio è visibile sul sito http://blog.ircres.cnr.it/?p=1363 o su http://www.riformeistituzionali.gov.it/media/2543/sintesicnrrev2marzo18.pdf.

La parola è poi passata a Rossomando, a Porchietto e a Grimaldi, che hanno raccontato la loro esperienza di donne in politica. “Se un genere non viene rappresentato è già di per sé una perdita” ha commentato Rossomando, sottolineando come, al giorno d’oggi, ci sia il rischio di parlare delle donne soltanto quando di pensa alla violenza. “C’è molta violenza anche nel linguaggio e nella dialettica politica, che risulta molto sessista. Oggi più che mai c’è un livello di denigrazione impressionante che non ha precedenti”. Porchietto ha invece focalizzato l’attenzione sul tema delle donne lavoratrici. “Per poter accedere a posti di grande responsabilità occorre avere uno Stato a misura di famiglia, e da questo punto di vista l’Italia è un po’ carente”. Infine è intervenuta Grimaldi. “La politica ha una costruzione maschile ed entrando in questo mondo si accettano alcuni compromessi al fine di andare a modificare delle cose, rischiando anche di mettere da parte quello che è il nucleo familiare. Conquistare, dimostrare ed estetica sono le parole con cui si gioca il ruolo femminile in politica. Sono una donna che ama vestire in maniera eccentrica, e a volte questa mia peculiarità è stata utilizzata per sminuire quello che stavo facendo”.

A concludere l’incontro è stato invece il Sindaco di Caselle Luca Baracco. “Occasioni come queste devono essere un’opportunità per conoscere determinati temi e non banalizzarli. Occorre camminare insieme, con umiltà e sempre con un atteggiamento di ascolto verso l’altro. La parità di genere si concretizza non soltanto con le elezioni, ma anche nell’assegnazione delle deleghe, non relegando le figure femminili a contesti minoritari”.


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